Mafia, boss della 'Ndrangheta arrestati in Brasile: i dettagli
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Direttore: Alessandro Plateroti

Mafia, boss della ‘Ndrangheta arrestati in Brasile

Polizia arresto

Nuovo colpo alla mafia. Nicola Assisi e il figlio Patrick sono stati arrestati in Brasile per traffico di sostanze stupefacenti.

BRASILIA (BRASILE) – Nuovo colpo alla mafia. La polizia brasiliana, in collaborazione con quella italiana, ha arrestato Nicola Assisi e il figlio Patrick. La notizia è stata annunciata dal Viminale che ha precisato come i due erano stati inseriti nell’elenco per “latitanti pericolosi“.

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I fermati sono accusati di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti e contigui alla ‘Ndrangheta operante a Volpiano, nel Torinese.

Mafia, arrestati due latitanti in Brasile. Salvini: “Due brillanti operazioni”

Matteo Salvini ha commentato l’operazione con una nota riportata dal sito di La Repubblica: “Due brillanti operazioni contro mafiosi, spacciatori e criminali“. Il ministro dell’Interno è stato sempre in piena linea nella lotta ai boss.

E’ la vittoria del bene contro il male – aggiunge il sindaco Giosi Boggio ai microfoni dell’AdnKronosuna notizia senza dubbio positiva. Un plauso va senz’altro a tutte le forze dell’orine che in questi anni si sono impegnate per catturare Nicola Assisi e non hanno mai desistito“.

Polizia italiana
Polizia italiana

Mafia, arrestati due latitanti in Brasile: la ricostruzione

Nicola e Patrick Assisi erano latitanti da circa quattro anni in Sud America. In passato avevano subito una condanna a 30 anni ed erano considerati i più grandi narcotrafficanti in Italia. Durante una perquisizione nella loro villa di San Giusto Canavese sono stati sequestrati ben 3,9 milioni di euro in contanti con l’abitazione che è stata confiscata e incendiata.

Il fermo è stato confermato dalla polizia brasiliana che nelle prossime ore dovrebbe autorizzare l’estradizione in Italia. Secondo una prima ricostruzione i due sarebbero arrivati in Brasile passando per il Portogallo e l’Argentina usando dei nomi falsi. E gli appartamenti dove abitavano erano protetti da sofisticati sistemi di sicurezza. Per loro la latitanza è finita con Matteo Salvini che è pronto a farli rientrare in Italia per la pena da scontare.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:08

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