Mattarella: “Basta reticenze, estirpare la mafia è possibile e necessario”

Mattarella: “Basta reticenze, estirpare la mafia è possibile e necessario”

Il messaggio del Capo dello Stato, Mattarella, nel giorno che ricorda le vittime della Mafia. “Azione di contrasto inizia dal rifiuto”.

ROMA – il 21 marzo 2021 si celebra la XXVI Giornata per ricordare le vittime innocenti della mafia. L’iniziativa è stata riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.

Il messaggio di Sergio Mattarella

Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo“. Lo scrive il presidente Sergio Mattarella nel suo messaggio in occasione della ricorrenza.

“La memoria è radice di una comunità. Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico. È di per sé un contributo significativo alla società libera dal giogo oppressivo delle mafie, è affermazione di principi di umanità incompatibili con i ricatti criminali, è fiducia nella legalità che sola può garantire il rispetto dei diritti, l’uguaglianza tra le persone, lo sviluppo solidale”, recita il messaggio del Presidente della Repubblica.

Di seguito il testo integrale della comunicazione del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Sergio Mattarella

Mafia, le parole di Casellati

Anche la Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha rilasciato una dichiarazione:

Solo quando le organizzazioni criminali verranno estirpate dai nostri territori, potremo dire di aver onorato davvero la memoria di tutte le vittime di mafia. Coltivare il ricordo di coloro che hanno perso la vita lottando per la legalità è un imperativo categorico. Lo Stato faccia sentire che c’è. Specialmente oggi, con l’emergenza economica aggravata dalla pandemia, è alto il rischio che i clan facciano da banche alle imprese e da ufficio di collocamento per chi perde il lavoro“.

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