Maldini e le stoccate a Elliott: un segnale di insofferenza clamoroso
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Direttore: Alessandro Plateroti

Maldini e le stoccate a Elliott: un segnale di insofferenza clamoroso

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Il direttore tecnico del Milan Paolo Maldini, ai microfoni di Sky Sport, lancia una stilettata clamorosa ad Elliott: il suo malessere non va sottovalutato

Una vera e propria bomba. Sganciata con tempi e modi che, conoscendo Paolo Maldini, non sono affatto casuali. Il direttore tecnico del Milan ha atteso l’intervista giusta (Sky Sport) per mandare un messaggio chiarissimo alla proprietà americana. Continuando così non si va da nessuna parte. Per meglio dire: se si va avanti in questo modo io, Maldini, non continuerò più questo percorso. Sono dichiarazioni che faranno discutere ed evidenziano quello che era già chiaro da qualche mese.

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C’è, infatti, un disaccordo di fondo tra Elliott e Gazidis da una parte e Maldini e Boban dall’altra. Motivo del contendere sono le strategie di rafforzamento della squadra e, di conseguenza, la tempistica per tornare a vincere. Al di là delle ristrettezze economiche e dei parametri Uefa sul FFP, i due grandi ex calciatori sono convinti che la risalita debba essere veloce. Il management, meno coinvolto emotivamente e più distante dal punto di vista geografico, ha invece idee diverse.

Milan, Maldini ad Elliott: “Mia presenza è garanzia: se non sarà così…”

La mia storia è pesante, il fatto che io sia qui a lavorare con Boban testimonia che non vogliamo tornare a quei livelli alti fra 10 o 15 anni. Non ho tutto questo tempo. O meglio, ce l’ho, ma non voglio aspettare. La nostra presenza è una sorta di garanzia di rientro a determinati livelli in tempi accettabili, anche se quantificarli è difficile“.

Se non sarà così, non saremo noi due a condurre la direzione sportiva del Milan. Se l’idea della società – ma non è così – è tornare competitiva fra 15 anni e farne 12 anni da squadra di media classifica in Serie A, noi non saremo sicuramente quelli a capo della direzione tecnica“.

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Fonte foto: https://www.facebook.com/ACMilan/
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La frattura va ricomposta, per il bene del Milan

Una cosa è certa. Il bene della società, in questo momento, va messo al primo posto. Al di là delle giuste ambizioni personali e delle divergenze di vedute. Un prematuro addio di Boban e Maldini costituirebbe, per il Diavolo, un danno d’immagine clamoroso. Loro rappresentano la continuità con i fasti del passato: trovare un punto d’accordo è doveroso, per rispetto verso i tifosi e per non distruggere un equilibrio già precario.

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ultimo aggiornamento: 26 Ottobre 2019 12:15

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