Dietro le quinte dell’addio inaspettato di Maldini direttore tecnico si cela una strategia che avrebbe potuto cambiare il volto del Milan.
Sono passate settimane ma il terreno dello sport si è scosso sotto il peso dell’annuncio dell’addio di Paolo Maldini al Milan. Un distacco inaspettato e non consensuale, reso ufficiale da un comunicato gelido del club rossonero, ha lasciato i tifosi e gli addetti ai lavori stupiti e disorientati. La severità della forma e la profondità della sostanza dell’evento hanno delineato con chiarezza l’importanza e il peso di questo avvenimento.
Il Milan perde un pezzo storico, un ex direttore dell’area tecnica che ha lasciato un segno indelebile. Ma cosa si celava dietro questa separazione improvvisa?
Pirlo, il nuovo corso mancato
Prima del suo addio, Maldini aveva in mente una mossa audace, quasi rivoluzionaria, che avrebbe potuto riscrivere completamente la strategia del club rossonero. Come riportato dal Corriere dello Sport, tra le cause principali che hanno alimentato le divergenze tra Gerry Cardinale e Maldini, emerge la figura di Andrea Pirlo.
Il piano di Maldini, secondo quanto riportato, sarebbe stato quello di sostituire l’attuale allenatore, Stefano Pioli, con nientemeno che Andrea Pirlo. Questa mossa avrebbe rappresentato una scelta drastica e audace, un cambio di rotta deciso a poche settimane dall’addio di Pirlo al Karagumruk, che era stato formalizzato prima della fine della stagione.
Questo piano segreto, non realizzato, ci lascia a riflettere su come sarebbe potuto cambiare il futuro del Milan. Un’ipotesi che ora rimane sospesa tra le pagine non scritte della storia del calcio italiano.
