I cortei dell’8 marzo hanno manifestato contro le violenze di genere e la violazione dei diritti delle donne in tutto il mondo.
Un 8 marzo dedicato alle donne ucraine alle violenze e alle sofferenze che stanno attraversando in questo periodo. Ma un grido di lotta anche contro la guerra stessa e tutte le atrocità che provoca. In molte città italiane lunghi cortei femministi hanno attraversato le strade. Da Milano a Palermo, studentesse, lavoratrici e disoccupate hanno preso parte ai cortei femministi indetti dall’associazione Non una di meno.
“Una giornata importante quella di oggi, un momento di lotta e di rivendicazione di diritti per la comunità delle donne e la comunità LGBTQIA+, per dare una risposta netta e unitaria a tutte le forme di violenza sistematicamente inflitte” recita una nota. Un 8 marzo in cui si è vista ancora più necessario combattere per rovesciare questo sistema patriarcale che porta guerre e distruzione.
Non una di meno e la solidarietà per l’Ucraina
L’appello delle donne anche a Torino, Roma, Brescia per chiedere “parità di salario, parità di gestione nella vita domestica, auto determinazione per essere libere di poter essere ciò che vogliamo”. Migliaia di persone hanno sfilato contro la guerra e contro l’invasione in Ucraina con gli striscioni in vista “Stop the War”. Hanno manifestato per rendere i paesi sviluppati realmente tali con una parità di genere sui livelli dei diritti e salariale. Hanno manifestato contro la violenza di genere e le varie discriminazioni che ancora purtroppo si compiono e sono all’ordine del giorno. Non una di meno insieme a migliaia di donne e non solo per far sentire la propria voce. Bandiere della pace insieme a bandiere dell’Ucraina sventolavano nei cieli di tutta Italia, un inno alla pace e alla solidarietà per il popolo ucraino.