Ungheria, migliaia di manifestanti in piazza contro Viktor Orban e la cosiddetta ‘legge schiavista’. Feriti due deputati dell’opposizione.
Giorni di alta tensione in Ungheria, dove migliaia di manifestanti si sono riversati nelle strade della capitale (ma non solo) per protestare contro la nuova legge sul lavoro proposta dal governo, ribattezzata dall’opposizione politica come legge schiavista.
Perché gli ungheresi manifestano contro Orban
I manifestanti hanno messo nel mirino il presidente Viktor Orban e contro quella che è ormai diventata famosa come la legge schiavista. La riforma prevede l’inserimento di quattrocento ore di straordinari – che i dipendenti devono assicurare – che potranno essere pagate dalle aziende nei successivi tre anni. Nelle intenzioni del governo, lo scopo è quello di far fronte alla mancanza di manodopera che sta rallentando le principali aziende e quindi la produzione del paese.
La riforma del codice del lavoro è stata approvata lo scorso dodici dicembre. Gli ungheresi hanno deciso di scendere in piazza al motto di Una soluzione: la rivoluzione.
I manifestanti richiedono la cancellazione dei tribunali speciali, l’indipendenza dei media – controllati dal governo -, e ovviamente la cancellazione della nuova legge sul lavoro.
Di seguito un video con le immagini della manifestazioni che stanno agitando l’Ungheria
Ungheria – Sesto giorno di proteste contro la "legge sulla schiavitù" – 18/12/2018
UNGHERIA, SESTO GIORNO DI PROTESTE CONTRO LA “LEGGE SULLA SCHIAVITÙ”. PICCHIATI DUE DEPUTATI DELL’OPPOSIZIONESesto giorno di proteste contro Viktor Orban a Budapest, dove oggi c’è stata un’allarmante aggressione a due deputati dell’opposizione. I parlamentari, guidati da Akos Hadhazy (indipendente) e Bernadett Szell (Verdi), avrebbero voluto leggere alcune delle rivendicazioni dei manifestanti davanti alle telecamere della tv di Stato: sono stati invece picchiati e sbattuti fuori dai guardiani dell’emittente. Migliaia di persone sono tornate in piazza nel pomeriggio e altri otto membri dell’opposizione sono entrati di nuovo negli studi televisivi per protesta. Hanno chiesto di parlare con i dirigenti della tv, ma anche stavolta le guardie gliel’hanno impedito.La mobilitazione di piazza contro il regime di Orban è stata innescata dalla cosiddetta “legge schiavista“, il provvedimento con il quale il governo di Fidesz – che ha fatto per anni della guerra agli immigrati il suo cavallo di battaglia – ha imposto una legge che prevede fino a 400 ore di straordinario in più all’anno per far fronte alla mancanza di manodopera lamentata dalle imprese.
Pubblicato da Noi sosteniamo i Testimoni di Giustizia su Lunedì 17 dicembre 2018
Feriti due deputati dell’opposizione
Dall’opposizione denunciano alcune violenze contro le persone scese in piazza. Tra i casi più gravi denunciati fino a questo momento c’è pestaggio di due deputati dell’opposizione che avrebbero voluto parlare di fronte alle telecamere della televisione di Stato. Le guardie che presiedono gli studi televisivi hanno allontanato i due deputati spingendoli e strattonandoli.