Manifestazioni in Venezuela, folla in piazza contro Maduro. Quattordici morti e centinaia di arresti. Il presidente chiama i sostenitori alle armi per difendere la libertà del paese.
È caos in Venezuela dopo che Juan Guaido si è autoproclamato presidente. Donald Trump ha infiammato la questione riconoscendo il nuovo presidente che ha minacciato la figura di Maduro, accusato dagli osservatori internazionali di essere stato confermato alla presidenza del paese attraverso elezioni non libere.
Manifestazioni in Venezuela, quattordici morti e oltre duecento arresti
Maduro ha invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza e il paese si è diviso. In due giorni ammonta a quattordici il numero delle vittime, persone rimaste uccise negli scontri con la polizia che ha aperto il fuoco contro la folla.
Le proteste contro Maduro vanno ormai avanti da giorni e sono centinaia le persone arrestate dalle forze dell’ordine, che hanno deciso di reprimere la protesta con le cosiddette maniere forti.
Maduro chiama il popolo alle armi
Con un messaggio pubblicato sulla propria pagina Twitter, Nicolas Maduro ha invitato i propri sostenitori a restare pronti per la mobilitazione per difendere la patria dagli invasori. Un messaggio dai toni duri e patriottici che ha alimentato il clima di tensione all’interno del paese.
Gli Stati Uniti non riconoscono Maduro ma non ritireranno i propri diplomatici da Caracas
Nicolas Maduro ha chiesto agli Stati Uniti di ritirare i propri diplomatici dal Venezuela. Gli statunitensi, che non riconoscono Maduro e che hanno riconosciuto Guaido, hanno fatto sapere di non essere intenzionati a lasciare il Paese, accogliendo così la richiesta di Guaido che aveva chiesto agli americani di non richiamare il proprio corpo diplomatico.
