Dalla cedolare secca per gli affitti brevi all’aumento delle tasse su pannolini e seggiolini: ecco cosa aspettarsi dalla Manovra finanziaria.
Si raffinano i dettagli della nuova Manovra, che giorno per giorno cerca di perfezionarsi sempre di più. Il testo arriverà lunedì in Parlamento, e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni spera in “un’approvazione in tempi brevi”. Ma cosa cambierà nel dettaglio dal prossimo anno?
Meloni: “Il lavoro è chiuso”
La Legge di Bilancio è ancora in via di definizione, e dopo oltre 10 giorni dall’approvazione in Consiglio dei ministri, si attende ancora il testo definitivo. Ma il tempo sta per scadere e la Manovra prende sempre più forma, definendo tutti i punti previsti per il 2024.
“Il lavoro sostanzialmente è chiuso“, spiega la premier Meloni confidando “che faremo anche del nostro meglio per poterla approvare in tempi rapidi anche per dare un segnale di serietà e di idee chiare da parte dell’Italia”.
Cedolare secca per affitto breve
Buone notizie per i proprietari di case che affittano una volta tanto, ma per chi utilizza l’affitto breve per farne un business (come con Airbnb) le cose si fanno complicate.
Secondo quanto previsto dal Governo, l’aliquota salirà al 26% solo se l’affitto breve, ossia per periodi inferiori a 30 giorni, riguarda “più di un appartamento”. Ma la decisione non piace né a a Forza Italia, che rimanda la verifica a domani, né Confedilizia che chiede il ritiro della norma come “atto di buon senso”.
Pannolini e seggiolini tassati al 22%
Per le famiglie con figli a carico, si ripropone il bonus asili nido che prevede una somma maggiorata per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati. Tuttavia, per quanto riguarda i prodotti per la prima infanzia, salirà anche l’Iva che tornerà dall’attuale 5% al 10%.
Aumentano quindi le tasse su pannolini per bambini e i seggiolini auto, che passano all’Iva ordinaria del 22%. Gli assorbenti e il latte in polvere vengono spostati, invece, nell’elenco dei beni al 10%.
Pensioni, ritorno a Quota 103
Viene escluso l’accesso diretto ai conti correnti e si ritorna a quota 103 per le pensioni. Tuttavia, con il contributivo, il tetto all’assegno e l’allungamento delle finestre per l’uscita (da 3 a7 mesi per i dipendenti privati e da 6 a 9 per i pubblici).
Confermata la stretta sulle pensioni per sanitari, maestri e dipendenti degli enti locali: la tabella delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali viene adeguata con livelli meno significativi. Un intervento che, rischia di tradursi in una perdita per l’assegno dei medici fino al 25%.
Protesta la Cgil e la Anaao contro la decisione del governo, stimando per gli statali che andranno in pensione tagli fino a quasi 11mila euro annui.