Sorpresona Imu, spunta la terza rata: chi rischia di pagare di più?

Sorpresona Imu, spunta la terza rata: chi rischia di pagare di più?

Secondo l’emendamento in Manovra, per alcuni Comuni l’Imu rischia di aumentare. Forza Italia reclama: “E’ inaccettabile”.

Un emendamento dei relatori alla Manovra, depositato ieri in Commissione di Bilancio, prevede una terza rata Imu, in aggiunta alle due consuete che già pagano gli italiani. La decisione potrebbe aumentare l’aliquota per alcuni Comuni in particolare: vediamo chi potrebbe essere coinvolto.

L’Imu e la terza rata inaspettata

Nel panorama fiscale italiano, un nuovo cambiamento potrebbe essere all’orizzonte. Un emendamento alla manovra 2024 potrebbe introdurre una terza rata dell’Imu, oltre alle due già esistenti. Questo cambiamento potrebbe comportare un aumento dei pagamenti per i contribuenti.

L’emendamento, infatti, prevede che i Comuni avranno più tempo per fissare le aliquote Imu e per comunicare eventuali variazioni delle aliquote per il 2023. Questo significa che le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe saranno considerate tempestive se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023.

Il termine per la pubblicazione delle delibere, ai fini dell’acquisizione della loro efficacia, è fissato al 15 gennaio 2024.

Chi dovrà pagarla?

Questo cambiamento ha un impatto diretto sui cittadini che possiedono un secondo immobile, che sono chiamati a versare la seconda rata dell’Imu entro il 18 dicembre. Se le nuove aliquote comporteranno una differenza positiva, i contribuenti saranno chiamati a versare una terza rata entro il 29 febbraio 2024, senza sanzioni o interessi. Nel caso di una differenza negativa, il rimborso seguirà le regole ordinarie.

L’emendamento riguarda circa 200 Comuni, tra cui quelli in ritardo con le delibere per fissare le aliquote Imu 2023. Si tratta di Comuni, compresi piccoli centri e località più grandi come Arezzo e rinomate come Portofino.

Le proteste dei consumatori

La decisione del governo sulla terza rata Imu, che rischia di far pagare più tasse ai cittadini, scatena la reazione delle associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. La questione si scontra con la lunga storia di battaglie a difesa della casa, considerata un bene “sacro” dal compianto Silvio Berlusconi.

Le associazioni dei consumatori definiscono “vergognoso” il concedere più tempo ai Comuni ritardatari, calpestando i diritti dei contribuenti. Alcune criticità riguardano la mancata garanzia dei 60 giorni tra la comunicazione e il saldo, come previsto dallo Statuto del contribuente.