Manovra 2024 al rush finale: accordo last minute sul Superbonus

Manovra 2024 al rush finale: accordo last minute sul Superbonus

Al voto la Manovra 2024. Ore calde alla Camera con l’esame della seconda Legge di Bilancio del governo Meloni.

Alla Camera è il giorno del voto alla Manovra 2024 il cui testo è stato approvato in precedenza nella giornata del 22 dicembre scorso. L’esame della seconda Legge di Bilancio del governo Meloni vedrà il suo esito nella serata odierna. Intanto è stato trovato un accordo last minuti per quanto concerne il Superbonus, con un decreto ad hoc approvato poi nell’ultimo Consiglio dei ministri.

Manovra 2024: il voto

Nella giornata odierna di venerdì 29 dicembre 2023 è atteso il voto decisivo alla Manovra 2024. A Montecitorio ci sarà quindi l’esame conclusivo della Legge di Bilancio, già approvata dal Senato lo scorso 22 dicembre.

Il responso è atteso in serata anche se non è chiaro se arriverà nel primo pomeriggio o più tardi. Secondo i programmi annunciati, in mattinata è previsto il voto sugli ordini del giorno, successivamente alle 17 seguiranno le dichiarazioni di voto e, dopo, si terrà appunto il voto finale sul testo del ddl bilancio.

Accordo per il Superbonus

Da sottolineare, come annunciato, che in vista del voto odierno, poco prima dell’ultimo Consiglio dei ministri del 2023, è stato raggiunto un accordo sul Superbonus, un decreto ad hoc varato poi in Cdm.

Si è deciso per nessuna proroga, sulla quale il Mef aveva da subito fatto muro, ma ci sarà la possibilità per i redditi sotto i 15mila euro di mantenere nei fatti l’agevolazione per intero attraverso un fondo per la povertà.

Nello specifico, la la fascia di cittadini coinvolti in questa situazione viene istituito un Fondo con modalità di accesso definite dal Mef. Tale fondo servirà ad ottenere un contributo per le spese sostenute dal primo gennaio 2024 e fino a ottobre.

“C’è una tutela importante per le imprese e per i cittadini, soprattutto quelli meno abbienti”, ha sottolineato con grande soddisfazione il Ministro e leader di FI, Antonio Tajani. “Ci sarà una sorta di sanatoria per il 2023, cioè per chi ha superato il 30% dei lavori. Se non li ha conclusi non dovrà pagare nulla, anche per eventuali omissioni, quindi né l’impresa si rivarrà sui condomini né dovrà versare penali allo Stato”.

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