Manovra di bilancio 2024: ecco la verità sulle tasse vecchie e nuove

Manovra di bilancio 2024: ecco la verità sulle tasse vecchie e nuove

Il governo anticipa la manovra di bilancio, introducendo tagli ai ministeri e un contributo dalle banche. Nessun aumento di tasse.

Il governo Meloni ha sorpreso tutti accelerando i tempi e portando oggi al Consiglio dei Ministri (CdM) la manovra di bilancio 2024, in anticipo di una settimana rispetto a quanto previsto. Questo blitz è stato motivato dall’esigenza di rispettare le scadenze europee e di inviare il testo al Parlamento entro il 20 ottobre.

La manovra introduce importanti novità, come i tagli lineari per i ministeri e un contributo straordinario dalle banche, due dossier su cui il governo lavorava da settimane.

Ministri giuramenti nuovo Governo Meloni

Il contributo delle banche: una misura controversa

Uno dei temi più delicati della manovra è il contributo richiesto alle banche. Nonostante le preoccupazioni iniziali di una possibile “tassa sugli extra-profitti”, il governo ha chiarito che non ci sarà alcuna misura punitiva di questo tipo. Il contributo richiesto alle banche sarà strutturato in modo diverso: si parla di un intervento sulle Dta (imposte differite attive) e sulle stock option, nonché di una revisione dei fondi utilizzati per rafforzare il patrimonio bancario.

Questa misura ha creato tensioni anche all’interno della maggioranza, con il vicepremier Antonio Tajani che ha cercato di rassicurare le banche, mentre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spinto per trovare un equilibrio che permetta di rispettare gli obiettivi di bilancio senza gravare eccessivamente sul settore bancario. L’obiettivo del governo è quello di trovare una soluzione condivisa sull’entità del contributo, evitando conflitti e garantendo stabilità.

Tagli ai ministeri e interventi sociali

Oltre al contributo delle banche, la manovra include tagli lineari ai ministeri. Questa misura mira a razionalizzare la spesa pubblica senza aumentare le tasse per cittadini e imprese. I singoli ministeri avranno la possibilità di gestire in maniera flessibile i tagli, decidendo autonomamente come distribuire le risorse ridotte. Si parla anche di un obiettivo di riduzione della pressione fiscale dal 42,3% nel 2024 al 42,1% nel 2025, grazie a interventi strutturali come il taglio del cuneo fiscale e la riforma dell’Irpef.

La manovra prevede inoltre risorse significative per la sanità, con un investimento di 3,2 miliardi destinati all’assunzione di nuovi medici e infermieri, e misure a favore delle famiglie a basso reddito.