Manovra finanziaria, dubbi per la Corte dei Conti

Manovra finanziaria, dubbi per la Corte dei Conti

Le misure della manovra in legge di bilancio vengono messe sotto esame alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. 

La Corte dei Conti dichiara i propri dubbi sulle misure della manovra 2023. Un’incertezza che caratterizza “anche il futuro del sistema di sostegno delle fasce più deboli, di cui non è ancora percepibile lo sviluppo dell’aspetto più impegnativo: l’effettiva assistenza nella ricerca di occasioni di lavoro”. Nel documento presentato in audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, vengono espresse perplessità su quanto proposto.

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Ambiguità sulla manovra

In un’audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, la Corte dei Conti esprime alcune perplessità sulle misure della manovra. E’ necessario porre al centro degli obiettivi pubblici un’efficace azione di contenimento dell’evasione che rimane ancora di dimensioni considerevoli.

E non sembra questo il percorso intrapreso dal nuovo Governo che mira ad interrompere la tracciabilità dei pagamenti, ampliare l’area dei ricavi soggetti a regime forfettario, e che propone regimi di favore che ipotecano entrate future.

I motivi della Corte

La Corte sottolinea che per contenere l’evasione fiscale bisogna utilizzare le diverse misure di prevenzione e contrasto. Attraverso l’uso delle tecnologie, queste possono “concorrere l’emersione spontanea delle basi imponibili e supportando la necessaria azione di controllo dell’Amministrazione fiscale; ciò anche mediante l’impiego sistematico dei dati finanziari e, non ultima, un’efficace attività di riscossione”.

Una legge di bilancio “di ampia portata”, dalle coperture efficaci ma poco efficienti, come afferma la Corte dei Conti. Sebbene il tempo a disposizione sia stato limitato, sono stati proposti interventi per importi significativi senza ricorrere a nuove entrate. Nonostante ciò, ci sono elementi di incertezza sul quadro di finanza pubblica modificato dalla manovra, secondo la Corte.

“La definizione delle riforme per le quali il Governo e il Parlamento si sono impegnati sul fronte fiscale, previdenziale, assistenziale e del funzionamento degli apparati pubblici, rappresenta, una condizione indispensabile a cui la nuova legislatura è chiamata”, spiegano i giudici contabili.

Le coperture della manovra 2023, dalla questione energetica a quella delle pensioni, potrebbero esaurire la maggior parte degli effetti nel primo trimestre dell’anno. Anche la revisione del sistema di indicizzazione delle pensioni inserisce “ulteriori elementi di incertezza in un sistema che fatica a trovare un assetto definito in senso assicurativo e dal cui ridisegno dipende, in misura rilevante, la sostenibilità del nostro debito”.