Manovra, Salvini vuole dettare legge: smontate le proposte di Tria e Di Maio. Serve un provvedimento coraggioso e che non si accontenti delle briciole.
In seguito al secondo incontro con le parti sociali Matteo Salvini riscrive i margini della manovra bocciando la proposta di Tria e il salario minimo del Movimento 5 Stelle.
Manovra, Salvini boccia Tria e il Movimento Cinque Stelle
Il leader della Lega ha definito il salario minimo come un provvedimento da regime socialista e ha cassato pienamente il reddito di cittadinanza, visto come un provvedimento che spinge gli italiani a non lavorare.
Ma la bocciatura tocca anche a Tria: la riduzione delle imposte senza fare deficit è considerata una proposta irreale.
La formula ‘coraggiosa’ proposta dal leader della Lega
Le proposte di Salvini sono tutt’altro che prudenti per l’economia italiana, già fortemente provata. Il leader del Carroccio spinge per il taglio delle tasse sulla casa, tanto per citare una delle new entry nel progetto leghista.
Coraggio o crisi di governo
Smontato il piano del MoVimento, Salvini ha anche preso in considerazione le conseguenze paventando come di consueto la fine dell’esperienza di governo congiunta.
La barricata del Movimento 5 Stelle: la manovra si fa a Palazzo Chigi e non al Viminale
Immediata la risposta del Movimento Cinque Stelle che non ha particolarmente apprezzato il Salvini sindacalista. I pentastellati hanno inoltre voluto sottolineare come la sede idonea per trattare con i sindacati sia Palazzo Chigi e non il Viminale.