Manovra: tutte le novità introdotte dagli emendamenti

Manovra: tutte le novità introdotte dagli emendamenti

Molti passi indietro rispetto al testo originale. Dal Pos allo scudo fiscale, quali sono le novità dopo l’esame degli emendamenti.

Si è concluso l’esame degli emendamenti in commissione bilancio e domani il testo della manovra arriverà alla Camera per la votazione di venerdì. Si punta a concludere tutto entro capodanno con la votazione in Senato entro il 29 dicembre. Nonostante le tensioni tra maggioranza e opposizione durante il vaglio degli emendamenti le modifiche apportate sono molte. Dallo stralcio della norma sul Pos a quella che prevedeva lo scudo per i reati fiscali, tra le vittorie conquistate dalle opposizioni.

Per quanto riguarda i pagamenti elettronici resta tutto come era, incluse le multe per i commercianti ma resta la possibilità di creare un fondo per far fronte alle commissioni per i pagamenti al di sotto dei 30 euro. Novità anche sulle rivalutazioni delle pensioni per i prossimi anni: all’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5.000 euro).

pensione anziani

Rivalutazioni delle pensioni e bonus cultura

Per il 2023 resta Quota 103 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età con un incentivo per chi resta (bonus Maroni). Opzione donna cambia ancora e sale a 60 anni per tre categorie di lavoratrici svantaggiate ma per riducibili di un anno per ogni figlio. Sempre relativamente alle pensioni viene confermata Ape sociale per i lavori usuranti e salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over75, ma solo per il 2023.

Sui mutui si può tornare al tasso fisso anziché variabile per chi ha un reddito inferiore ai 35mila euro e non ha ritardi nei pagamenti. Slitta lo stralcio delle cartelle fino a mille euro di due mesi e estesa la tassa piatta per partite iva fino a 85mila euro.

Altre novità riguardano la modifica ad app18, il bonus cultura voluto dal governo Renzi. Al suo posto arrivano due bonus basati sul reddito e sul merito. La ’Carta della cultura Giovani’, per i residenti italiani in famiglie con Isee al di sotto dei 35mila euro utilizzabile nell’anno successivo ai 18 anni. E la Carta del merito per chi si è diplomato con 100. Le due carte sono del valore di 500 euro e sono cumulabili. Modifiche anche al congedo di genitorialità che passa dal 30% all’80% della retribuzione e sarà usufruibile in alternativa tra i genitori, fino a un mese e fino al sesto anno di vita del bambino.

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