Manovra, si lavora anche di notte. Nuovo stop sul Superbonus

Manovra, si lavora anche di notte. Nuovo stop sul Superbonus

Sono iniziate le votazioni sulla Manovra in Commissione Bilancio del Senato. Accantonato il testo sul Superbonus. Ancora niente accordo tra partiti e governo.

Arrivati ormai alla settimana di Natale, si continua a lavorare sulla Manovra. E i lavori sono andati avanti anche nella notte tra il 20 e il 21 dicembre, con il nodo Superbonus che ha nuovamente rallentato i lavori. La misura, accogliendo le richieste della maggioranza, sarà modificata ma al momento ancora non c’è un accordo sul testo tra i partiti e il governo, che attende evidentemente il via libera da parte del Mef, chiamato a far quadrare i conti. Impresa non facile.

Manovra, in Commissione si votano gli emendamenti. Resta il nodo Superbonus

Le votazioni sugli emendamenti alla manovra in Commissione Bilancio del Senato sono iniziate nella notte tra il 20 e il 21 dicembre. Questo la dice lunga sui tempi stretti a disposizione del Parlamento.

E nonostante i timori legati ad un’approvazione fuori tempo massimo, i lavori sono entrati subito in una fase di stallo. Sempre sul Superbonus. I partiti sono compatti nel chiedere alcune modifiche alla misura, che il premier Draghi aveva in qualche modo limitato con dei paletti considerati evidentemente troppo stringenti. La misura sarà modificata ma dovrà essere sostenibile. Quindi serve il via libera da parte del Mef a sancire un accordo condiviso tra partiti e governo. Accordo che al momento ancora non ci sarebbe.

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Gli emendamenti approvati

Ci sono però anche emendamenti che hanno ottenuto il via libera senza particolari problemi. Via libera ad esempio alla proroga del Superbonus al 110% fino al 2025 per le aree colpite dal terremoto.

Per quanto riguarda le cartelle, tema caro alla Lega, si procede con la proroga a 180 giorni del termine di pagamento per quanto riguarda le cartelle notificate nei primi tre mesi del 2022.

Sono stati inoltre incrementati i fondi destinati alle pari opportunità. Per quanto riguarda le pensioni, edili e ceramisti potranno aderire all’Ape andando quindi in pensione a 63 anni.

I tempi

Lo scopo è quello di far approdare il testo in Aula nella giornata di giovedì ma potrebbe non essere così semplice.