Il Pibe de Oro passa conclude così dopo soli due mesi l’avventura alla guida della Dinamo Brest.
Maradona ricomincia dal Messico. La terra della più grande gioia sportiva della sua vita, quel Mondiale dell’86 entrato nella leggenda di questo sport, è pronto a riaccoglierlo per una missione altrettanto difficile: risollevare le sorti dei Dorados de Sinaloa.
Come riportato da Eurosport, Diego ha deciso di lasciare di punto in bianco la sua avventura in bielorussa, dove guidava come presidente e allenatore la Dinamo Brest, per volare in Messico, nella squadra di seconda divisione della Liga de Ascenso.
Maradona in Messico: sarà l’allenatore dei Dorados de Sinaloa
Club conosciuto in Europa per aver accolto il finale di carriera di Pep Guardiola, attuale tecnico del Manchester City e in passato calciatore anche di Roma e Brescia, il Dorados è attualmente terzultimo nella classifica della seconda divisione messicana, a soli due punti dalla zona retrocessione. Proprio per questo il presidente ha deciso di esonerare l’allenatore Paco Ramirez e puntare su un uomo di sicuro carisma come el Diez.
Il Messico accoglie Maradona: scoppia l’ironia del web
C’è da dire che la scommessa dei Dorados è piuttosto rischiosa. Maradona da allenatore non ha infatti mai dimostrato doti indiscutibili, mettendo insieme avventure di importanza relativa nei ritiri dorati del Medio Oriente, se si eccettua la parentesi da commissario tecnico dell’Argentina, dal 2008 al 2010. Un’esperienza, quest’ultima, che diede alcune gioie all’ex campione del Napoli, ma viene ricordata soprattutto per la fallimentare sconfitta ai quarti del Mondiale in Sudafrica contro la Germania, che si impose con un netto 4-0.
A scatenare la (facile) ironia del web non è stata però tanto la scelta dei Dorados di affidarsi al Maradona uomo di spettacolo più che di campo, bensì la meta accettata da Diego. Sinaloa è infatti sede di uno dei cartelli di trafficanti di droga più importanti dell’America centrale.
Nel video alcune immagini di Maradona ct:
