L’attore Marc Gilpin, celebre per il suo ruolo da bambino in ‘Lo squalo 2’, ci lascia a 56 anni dopo una lunga battaglia.
Nella giornata di sabato 29 luglio, abbiamo detto addio all’attore Marc Gilpin, celebre per aver vestito i panni del figlio minore del capo della polizia Martin Brody, interpretato da Roy Scheider, nel sequel del famoso film “Lo squalo“. A 56 anni, a Dallas, Marc ha terminato la sua lotta contro il glioblastoma, come riportato da “The Hollywood Reporter” e confermato dalla sorella maggiore, Peri Gilpin, conosciuta per il suo ruolo in “Frasier“.
Con soli 11 anni, Marc si aggiudicò il ruolo di Sean Brody in “Lo squalo 2“, battendo centinaia di altri aspiranti attori. Il film, sequel del blockbuster del 1975 diretto da Steven Spielberg, lo ha lanciato nel mondo della cinematografia. La regia del sequel è stata affidata a Jeannot Szwarc, con il ritorno di Lorraine Gary nel ruolo della moglie del capo della polizia Martin Brody. Marc e Mark Gruner hanno sostituito Chris Rebello e Jay Mello nei ruoli dei figli, Michael e Sean.
Una vita tra celluloide e innovazione tecnologica
La carriera di Marc non si limitò alla saga degli squali. Tra il 1979 e il 1985, apparve in diversi telefilm, tra cui “Chips” e “Fantasilandia“, e recitò in film come “Prigionieri della Terra” e “La leggenda di Lone Ranger“. Nel tv movie “Patto d’amore e di morte” del 1985, ha condiviso il set con nomi di primo piano come Ellen Burstyn, Marsha Mason, Len Cariou, Paul Sorvino e le giovani promesse River Phoenix, Molly Ringwald e Heather O’Rourke.
Il suo ultimo ruolo cinematografico risale al 1989, nel film “Giù le mani da mia figlia!“. Successivamente, Marc decise di cambiare completamente il corso della sua vita, diventando un autodidatta nell’ingegneria del software. Ha contribuito alla nascita di una start-up e ha lavorato per un’altra azienda, ottenendo diversi brevetti software.
Gilpin ha affrontato negli ultimi anni la tragica perdita di due sorelle: April nel 2017, a soli 48 anni, e Patti nel 2020, a 57 anni. Il suo ricordo, tuttavia, rimarrà vivo nelle opere che ha lasciato e nel suo contributo al mondo dell’innovazione tecnologica.