Marcell Jacobs: la voglia di correre e l'invidia
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Marcell Jacobs: “Mi manca la voglia di andare in campo ad allenarmi”

Marcell Jacobs

Lo sfogo del campionissimo dell’atletica Marcell Jacobs tra situazione personale e allenamenti e l’attacco alla Federazione.

Non solo le vecchie questioni con Fedez, ora Marcell Jacobs, storico campione olimpico dei 100m, è tornato a parlare della propria situazione personale e professionale. A La Stampa, il velocista ha ammesso di essere alle prese con un momento delicato dove, di fatto, gli sta mancando la voglia di recarsi al campo per allenarsi.

Gianmarco Tamberi Marcell Jacobs
Gianmarco Tamberi Marcell Jacobs

Marcell Jacobs e la voglia di correre che manca

Nella sua intervista a La Stampa, di cui vi riportiamo solo alcuni passaggi salienti, Marcell Jacobs ha spiegato di non stare bene mentalmente e questo lo ha portato ad una serie di decisioni che non l’hanno portato a riprendere a correre: “Sono ancora in fase di riflessione, non mi metto fretta. Sono successe troppe cose che mi hanno fatto perdere la scintilla”, ha ammesso il campione olimpico di Tokyo.

“Fatico a tenerla accesa. Sto bene, ma mi manca il primo passo: la voglia di andare in campo ad allenarmi che poi si porta dietro tutto il resto. Mi sono tenuto in forma, il mio corpo necessita movimento e non sono il tipo che si stravacca sul divano. Ma non sento il richiamo della pista e mi preoccupa. Se vado avanti, non è solo per vincere gli Europei: è per tirare dritto fino a Los Angeles 2028, ma senza entusiasmo è inutile”, ha spiegato ancora il velocista.

Le accuse alla Federazione e il caso spionaggio

Tra i vari spunti dell’intervista, Jacobs ha parlato anche della Federazione che non lo ha messo tra gli atleti di punta top: “Non mi pareva di essere da buttare via, invece mi hanno presentato nuovi parametri. Li rispetto, poi scopro che per altri, a parità di condizioni, è andata diversamente: mi sento preso in giro“.

Importante passaggio, anche quello relativo allo spionaggio, con l’inibizione per tre anni di Giacomo Tortu, fratello di Filippo Tortu, che aveva pagato per far spiare Jacobs alla ricerca di prove di doping. “La situazione non è stata percepita nella sua gravità. Mi ha destabilizzato e travolto: pagare qualcuno per frugare negli affari miei è inconcepibile, definisce, a prescindere dalle questioni penali, che c’è un livello di invidia fuori controllo“.

Leggi anche
Zelensky: visita al Papa a Roma poi l’incontro con la Meloni

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 9 Dicembre 2025 12:09

Zelensky: visita al Papa a Roma poi l’incontro con la Meloni

nl pixel