Banda della Magliana, arrestato uno dei boss storici

Banda della Magliana, arrestato uno dei boss storici

Arrestato in queste ore Marcello Colafigli, uno dei capi storici della Banda della Magliana a seguito di una maxi operazione a Roma.

Maxi operazione a Roma. Come riportato dall’Ansa, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura, i carabinieri del Nucleo Investigativo della Capitale stanno eseguendo 28 misure cautelari (11 in carcere, 16 ai domiciliari e un obbligo di firma). In queste ore è stato anche arrestato Marcello Colafigli, uno dei capi storici della Banda della Magliana.

Marcello Colafigli, arrestato ex boss della Banda della Magliana

Nelle prime ore di oggi, martedì 4 giugno 2024, è stato arrestato Marcello Colafigli, l’ultimo boss ancora libero e ancora in vita della Banda della Magliana. Nonostante i suoi settant’anni, l’uomo gestiva ancora lo spaccio di stupefacenti in quel quartiere. Sotto di sé, l’ex boss gestiva, a quanto pare, circa una quarantina di pusher. L’uomo è finito in manette nell’ambito di un’operazione antidroga della Direzione distrettuale antimafia nelle province di Roma, Napoli, Foggia e Viterbo.

Le indagini

Secondo quanto si apprende dall’Ansa, dalle indagini, avviate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e dirette dalla Dda di Roma nel giugno 2020, è stata accertata l’esistenza del sodalizio criminale, con base logistica anella Capitale, operativo nell’area della Magliana e sul litorale laziale. Al comando di tale gruppo, secondo gli investigatori, ci sarebbe stato appunto Marcello Colafigli che, nonostante in regime di semilibertà, sarebbe riuscito a pianificare cessioni ed acquisti di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti dall’estero oltre che a mantenere rapporti con esponenti della ‘ndrangheta, camorra e della mafia foggiana.

Riguardo l’ex boss, va sottolineato come sia considerato come il mandante dell’omicidio Enrico De Pedis detto “Renatino”, l’ultimo e più potente boss della Magliana. È stato condannato anche per il sequestro e l’omicidio del Duca Massimo Grazioli Lante della Rovere, considerato l’atto fondativo della Banda della Magliana.

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