Marche, alluvione: la Procura apre un fascicolo d’indagine

Marche, alluvione: la Procura apre un fascicolo d’indagine

La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo d’indagine sull’alluvione nelle Marche per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa.

In seguito alla violenta alluvione verificatasi nelle Marche, ad oggi la Procura di Ancona sta indagando per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa contro ignoti. Continua la conta dei dispersi in seguito all’alluvione delle Marche: i ricercatori sono ancora all’opera per recuperare gli ultimi due dispersi. Uno sarebbe un bambino di otto anni.

L’inchiesta

Nel frattempo, la Procura di Ancona ha aperto un fascicolo d’inchiesta, in cui si indaga per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa. Per il momento, il fascicolo rimane contro ignoti. Le piste su cui la Procura si sta muovendo per il momento sono due. Da una parte, il tentativo di individuare se l’allertamento della popolazione sia stato effettuato in tempo, così come il funzionamento della macchina dei soccorsi.

Dall’altra, lo stato della manutenzione del territorio, per scoprire eventuali responsabilità dei danni provocati. Intanto i sindaci delle città colpite hanno denunciato la mancata allerta dell’alluvione. Difatti, i meteo segnavano un’allerta gialla per cui i cittadini non si aspettavano un’alluvione di tale portata.

Secondo qualcuno l’alluvione sarebbe l’ennesimo evento catastrofico accaduto per mancata prevenzione, opere non eseguite e mala-burocrazia. In alcune aree, giudicate ad alto rischio idrologico, è fondamentale tenere puliti i letti del fiume, non costruire abitazioni troppo vicino ai corsi d’acqua a rischio, e alzare gli argini.

Tutte operazioni mai eseguite, e a distanza di otto anni dall’ultima esondazione, nelle Marche si è verificata una nuova alluvione, i cui danni sarebbero potuti essere più contenuti mettendo in sicurezza la zona con i dovuti lavori. «A Roma non è rimasto più nessuno a occuparsene e le Regioni non hanno strutture operative adeguate», ha dichiarato Erasmo De Angelis allora a capo del progetto. Adesso sarà la Procura di Ancona a stabilire se le mancate opere abbiano contribuito in modo rilevante a provocare i danni di questi giorni. 

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