Marco Fassone fece pedinare i giornalisti durante il suo periodo al Milan
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Direttore: Alessandro Plateroti

Milan, clamorosa rivelazione: Fassone fece pedinare 4 giornalisti

Marco Fassone Milan Fabio capello

Un’agenzia investigativa per scovare la talpa che passava le notizie al giornalisti. Marco Fassone avrebbe messo su un autentico sistema di spionaggio.

Milan, Marco Fassone, nel periodo della sua gestione, avrebbe incaricato un’agenzia investigativa di pedinare quattro giornalisti con l’obiettivo di capire quali fossero le loro fonti all’interno del Milan e tentare così di arginare una presunta fuga di notizie. È quanto rivelato dal quotidiano La Repubblica, che svela anche i nomi dei cronisti “controllati” dagli investigatori della società Carpinvest: si tratta di Festa de Il Sole 24 Ore, De Stefano di Libero e Currò e Pagni proprio di Repubblica.

Una storia che ha dell’incredibile. La scoperta è stata fatta per caso dopo il licenziamento dello stesso Fassone quando i nuovi dirigenti rossonero hanno ricevuto una fattura da parte dell’agenzia sopracitata. Una cifra – riferisce Il Sole 24 Ore – di circa 80mila euro.

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La vicenda ha inizio a gennaio 2018, nel periodo in cui i guai finanziari del Milan cominciano ad affiorare. Le notizie uscite sui giornali fanno infuriare i vertici di via Aldo Rossi e circola la convinzione che ci sia una talpa all’interno del club. Da qui l’idea (a quanto pare proprio dell’ex amministratore delegato) di spiare – con pedinamenti e appostamenti – i giornalisti più critici verso la gestione cinese di Yonghong Li.

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Un vero e proprio sistema di spionaggio che non risparmia i dipendenti del club milanista. Oltre ai cronisti, infatti, al centro delle attività investigative sono finiti anche alcuni manager del Milan, sospettati di aver spifferato alcune informazioni riservate. Tra le varie azioni viene anche inviata una richiesta alla Telecom per verificare i tabulati di quattro utenze telefoniche aziendali.

Stando all’indiscrezione riferita da Carlo Festa su Il Sole 24 Ore, sui dipendenti di Casa Milan veniva utilizzato il digital forensic, ovvero il recupero e l’indagine del materiale trovato nei dispositivi digitali (computer, tablet ecc).

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ultimo aggiornamento: 23 Dicembre 2018 12:33

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