“Non passava tutto il tempo a tr******”: Travaglio demolisce la serie su Mussolini

“Non passava tutto il tempo a tr******”: Travaglio demolisce la serie su Mussolini

Marco Travaglio critica duramente la serie “M – Il figlio del secolo” su Benito Mussolini: ecco le dichiarazioni del giornalista.

Tra i critici della serie su Benito MussoliniM – Il figlio del secolo” si annovera Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, che nell’editoriale del 14 gennaio ha espresso un parere netto e pungente sulla produzione.

L’accusa principale del giornalista, come riportato da Notizie.virgilio, è di distorcere la realtà storica e di trasformare Benito Mussolini e altri protagonisti del periodo in “macchiette“.

Marco Travaglio

Travaglio critica la serie su Benito Mussolini

Secondo Marco Travaglio, la fiction presenta diversi aspetti tecnicamente apprezzabili, ma fallisce nella rappresentazione fedele dei personaggi storici e degli eventi che hanno segnato quell’epoca drammatica. La critica principale, come detto, riguarda il modo in cui Benito Mussolini viene ritratto: “Mussolini non era una macchietta, era un personaggio serio e tragico”, afferma il giornalista.

Aggiunge poi: “Non sporgeva il mento e la mascella quando teneva in braccio i suoi bambini, non passava tutto il tempo a tr******“, evidenziando come la serie rischi di ridicolizzare la figura del fondatore del fascismo.

Ma non solo il protagonista, la critica del diretto de Il Fatto Quotidiano si estende ad altri personaggi come: Gabriele D’Annunzio, Margherita Sarfatti, Filippo Tommaso Marinetti e il re Vittorio Emanuele III.

Travaglio sostiene come il progetto – ispirato dal romanzo di Antonio Scurati – avrebbe dovuto fare maggiore chiarezza sul tipo di racconto proposto: “Allora era meglio precisare che è roba di fantasia“.

Un rischio per la memoria storica

La critica di Marco Travaglio tocca un punto fondamentale: il rischio di creare confusione nel pubblico. Il principale pericolo, aggiunge Notizie.virgilio, è che gli spettatori che la guardano potrebbero fare confusione tra la fiction e la realtà dei personaggi rappresentati.

Evidenziando – afferma il giornalista – che chi desidera approfondire le vicende storiche potrebbe erroneamente fare affidamento sul romanzo di Scurati anziché consultare testi di storici accreditati.