Passo indietro improvviso per Maria Rosaria Boccia che ha parlato apertamente di calvario. Cosa succede all’imprenditrice del caso Sangiuliano.
Solamente poche settimane fa aveva annunciato la propria candidatura per le elezioni in Campania accanto a Bandecchi. Adesso, Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice coinvolta nell’ormai famoso caso Sangiuliano, ha deciso di fare un passo indietro spiegando, di fatto, di non avere le forze per questo “calvario” che la sta coinvolgendo. La donna era in corsa come consigliere con la lista ‘Dimensione Bandecchi’.

Maria Rosaria Boccia ritira candidatura in Campania
Tramite una lettera mandata direttamente a Bandecchi e diffusa anche dai principali organi di stampa, Maria Rosaria Boccia ha deciso per un dietrofront clamoroso in merito alla propria candidatura per le elezioni in Campania. L’ex dama del caso Sangiuliano, infatti, era in corsa come consigliere con la lista ‘Dimensione Bandecchi’.
“Caro Presidente, nella serata di ieri ho ricevuto il mio secondo avviso di garanzia in poco più di un anno. È stata una notizia che mi ha profondamente ferita. Sono giunta alla conclusione che non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario. Per questo motivo ho deciso di ritirare la mia candidatura al Consiglio Regionale della Campania”, ha scritto nella lettera la Boccia. “Ho riflettuto a lungo, in silenzio, cercando dentro di me la forza di prendere una decisione che non nascesse né dall’impulso né dall’amarezza, ma dalla lucidità e dal senso di responsabilità”, ha continuato la donna spiegando di aver vissuto un ultimo anno “doloroso e faticoso” pagando “un prezzo altissimo in termini di salute fisica e mentale“.
L’attacco alla politica e alla stampa
Nella lettera, la Boccia ha poi scelto di attaccare il mondo politico e certa stampa: “[…] Nell’ultimo anno ho avuto modo di toccare con mano quanto il potere possa essere spietato, soprattutto quando sostenuto da una stampa compiacente capace di stravolgere la realtà, costruendo narrazioni artificiose e crudeli. Ho visto la mia vita privata violata, la mia dignità calpestata, la mia voce messa a tacere mentre altri, protetti e tutelati, hanno potuto mentire impunemente […]”
La donna ha quindi concluso ringraziando Bandecchi e spiegando di cosa abbia bisogno adesso: “[…] Ho bisogno di ritrovare la mia serenità, di recuperare il mio equilibrio interiore e di poter difendere la mia onorabilità con le mani libere, in tutte le sedi competenti. Ho il dovere verso me stessa di dimostrare la mia assoluta correttezza e la veridicità di quanto ho sempre sostenuto. Questa scelta non è una resa. È un atto di rispetto. Verso di lei, verso il partito, verso la verità. La politica, quando è autentica, è un atto d’amore e di coraggio […]”.