Marina Ovsyannikova: "Non sono un'eroina, ho paura per la mia sicurezza"
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

La giornalista russa contro la guerra ospite da Fazio

Fabio Fazio

Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha protestato contro Putin, aspetta il responso del tribunale rispetto al suo gesto. La comunità del giornalismo è molto preoccupata per la sua situazione.

La giornalista Russa ospite d’onore da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa sulla Rai 3.

Non mi sento assolutamente un’eroina, anche se vorrei che quello che il sacrificio che ho fatto non sia stato vano. Ora però capisco la portata dei problemi che dovrò affrontare e sono molto preoccupata per la mia sicurezza”. Queste le parole di Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha sfidato il Cremlino protestando contro la guerra durante il telegiornale. Negli scorsi giorni, si era diffusa la notizia di una sua sparizione, eppure Ovsyannikova sta bene, pur essendo molto preoccupata per il processo che la attende.

La giornalista ha rilasciato un’intervista per Reuters, nella quale rivela i motivi della sua protesta. All’inizio Ovsyannikova sosteneva Putin, ma la politica portata avanti dal capo del Cremlino le ha fatto cambiare idea in merito al suo operato. Osservando le drammatiche immagini degli ucraini sotto attacco, la giornalista ha pensato al suo passato. “Mi è tornata in mente la mia infanzia in Cecenia. In qualche modo, ho cominciato a capire cosa stanno passando quelle povere persone in Ucraina. Ed è qualcosa che non si può accettare. È oltre ogni limite.

Vladimir Putin
Vladimir Putin

I motivi della protesta

Sono dunque i ricordi difficili della sua infanzia che l’hanno spinta a protestare contro il dittatore russo. “Per prima cosa ho pensato di recarmi a protestare in una piazza vicino al Cremlino, ma poi ho pensato che avrebbe avuto uno scarso effetto”, ha dichiarato Ovsyannikova. L’obiettivo della giornalista non era semplicemente protestare contro l’invasione, ma soprattutto mandare un messaggio importante ai cittadini russi: Non devono essere zombie; non devono ascoltare questa propaganda; devono imparare come analizzare le informazioni; impara a trovare altre fonti di informazione, non solo la televisione di stato russa”. Televisione per la quale ha lavorato per dodici anni, pur essendosi pentita di aver fatto parte della macchina propagandistica di Putin.

La giornalista ha dichiarato durante l’intervista per Reuters cosa è accaduto in seguito alla sua protesta. Dopo essere stata portata in una stazione di polizia per un lungo interrogatorio, Ovsyannikova ha subito una multa di 30.000 rubli ed è dovuta recarsi in tribunale. La giornalista, per ora, non può essere arrestata, in quanto madre di due minori. Però, con le nuove leggi di Putin sulle fake news, la giornalista potrebbe scontare delle severe pene. La magistratura ha aperto un’indagine contro di lei, e si teme che Ovsyannikova possa subire fino a 15 anni di reclusione. “Se devo scontare una pena in prigione per ciò in cui credo, spero che sia almeno una pena minima, ha dichiarato la giornalista. 

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 28 Marzo 2022 11:41

Maxi-truffa sul bonus facciate a Milano: sequestrati 48 milioni

nl pixel