Pensiero chiaro per Mario Draghi, ex presidente della Bce ed ex Premier italiano, riguardo il futuro dell’Unione Europea.
Maggiore coesione e un piano chiaro per il futuro. Mario Draghi parla all’Unione Europea e racconta i suoi pensieri in merito ai pericoli sul fronte politica estera, economica e di difesa. L’ex presidente della Bce ed ex Premier italiano è intervenuto ad un evento del Financial Times dal nome ‘The Global Boardroom: Strategies for Growth and Disruption’ mandando un monito a Bruxelles.
Mario Draghi e il comportamento dell’Ue
“O l’Europa agisce insieme e diventa un’unione più profonda, un’unione capace di esprimere una politica estera e una politica di difesa, oltre a tutte le politiche economiche… oppure temo che l’Unione europea non sopravviverà se non come mercato unico”, l’avvertimento in piena regola di Draghi all’Ue.
L’ex Premier italiano ha parlato del pericolo recessione che per lui non è “né profondo né destabilizzante”, perché “il punto di partenza è molto alto, con la disoccupazione più bassa di sempre e un mercato del lavoro robusto”.
Draghi ha spiegato che nel combattere l’inflazione “la politica monetaria potrebbe essere stata un po’ troppo lenta, ma c’è un motivo: lo shock sul lato dell’offerta è stato dovuto interamente al prezzo del gas, un aumento che è il risultato di una deliberata politica della Russia”. Per ora, però “l’inflazione sta scendendo”.
Come agire
Secondo l’ex presidente della Bce l’obiettivo comune dell’Europa deve essere quello di aumentare la produttività: “L’economia europea deve ritrovare in fretta la competitività perduta negli ultimi 20 anni, e per farlo occorre aumentare la produttività con investimenti nella tecnologia, razionalizzare la spesa per la difesa, muoversi per forniture comuni di energia in modo da abbattere i prezzi”.
Draghi ha spiegato che l’Europa ha “bisogno di una produttività molto più alta” al fine di “sostenere una società che invecchia”. Per farlo occorrono “investimenti ad alto valore aggiunto e ad alto tasso di tecnologia”.