Mario Draghi è di destra o di sinistra? Questa è una delle domande che spopolano su Google.
ROMA – Mario Draghi è di destra o di sinistra? E’ questa una delle domande che spopolano su Google dopo la salita al Colle dell’ex presidente della Banca Centrale Europea. Una risposta difficilmente la si avrà in questi giorni, l’economista è sempre rimasto fuori dal mondo della consueta battaglia di colori della politica.
Mario Draghi è di destra o di sinistra?
Sull’indirizzo politico di Mario Draghi non c’è una indicazione molto chiara. Nonostante le continue proposte da parte dei partiti, l’ex presidente della Banca Centrale Europea ha sempre rifiutato.
Non è mai stata una sua intenzione schierarsi politicamente e, per questo motivo, il no alle proposte arrivate dai singoli partiti.
Una indicazione sul suo pensiero arriva dal diretto interessato che, in tempi non sospetti, si era definito un socialista liberale, una definizione che trova più riscontri nella storia del nostro Paese che non nella situazione attuale.
Di che partito è Mario Draghi?
Mario Draghi non rappresenta nessun partito. Il premier incaricato in questo esecutivo coprirà un alto profilo istituzionale. Reta da capire se nella sua squadra di ministri aprirà anche ai politici o se procederà con la formazione di un governo tecnico. L’ipotesi più accreditata è quella di un mix tra tecnici e politici.
Le prime parole di Mario Draghi
Subito dopo l’incarico ricevuto, Mario Draghi ha confermato il suo ruolo istituzionale con una breve dichiarazione: “Il Presidente della Repubblica ha ricordato la drammatica crisi sanitaria. Una situazione che richiede risposte all’altezza, e per questo motivo rispondo positivamente all’appello del Capo dello Stato. Le prossime sfide sono quelle di vincere la pandemia e rilanciare il Paese. Abbiamo l’opportunità di fare molto con uno sguardo molto attento verso i giovani, il loro futuro e la coesione sociale. Sono molto fiducioso che dal confronto con i partiti e dal dialogo con le forze sociali emergerà unità. Le riserve saranno sciolte solamente dopo il confronto con i partiti“.