L’ex Premier Mario Monti ha parlato della situazione di debolezza che sta vivendo l’Europa anche rispetto ai recenti fatti d’attualità internazionale.
Il fronte ucraino, quello di Gaza e il conflitto tra Israele e Iran, senza dimenticare la questione dei dazi. In tutto questo l’Europa osserva e non sembra riuscire a prendere una posizione netta e di rilievo. Di questa situazione ha parlato l’ex Premier italiano Mario Monti nel suo intervento alla trasmissione di La7 con Lilli Gruber, ‘Otto e mezzo’.

La forza dell’Europa e la situazione
A margine della trasmissione di La7, ‘Otto e mezzo’ con Lilli Gruber al timone, si è discusso della situazione internazionale legata ai vari conflitti e, ovviamente, anche ai dazi. Nello specifico, però, si è fatto riferimento alla posizione dell’Europa sui vari temi e a quanto effettivamente abbia senso parlare con forza, da parte dell’Ue, di riarmo e argomenti simili. A provare a fare chiarezza e delineare il quadro reale della situazione, come detto, è stato Mario Monti, ex Premier italiano.
Mario Monti e il vero problema dell’Europa
“Sarò un po’ radicale, forse più del solito”, ha edordito Monti rivolgendosi alla Gruber. “Il problema non è l’Europa, è la politica così come è diventata oggi, nel nostro e in tutti i Paesi. Una volta l’Europa veniva costruita dai leader politici, bene o male, perché vedevano il futuro, la casa comune e la protezione comune, il bene comune. Oggi l’Europa è un materiale che si trova a Bruxelles. Laddove in passato ogni consiglio europeo vedeva i diversi leader portare dei mattoni per la costruzione della casa europea, oggi ogni leader va là per cercare di togliere un mattone e trasformarlo in consenso politico interno”.
Monti ha quindi proseguito: “Oggi è facile in queste condizioni parlare contro la difesa comune europea, perché è difficile sia comune. Io vorrei fare una considerazione: sono molto preoccupato vedendo come i leader occidentali, ma riferiamoci solo a quelli europei, sono intimiditi, inginocchiati e proprio… inesistenti davanti a Trump. Aspirano a fare con lui la partita a golf ma sono diventati quasi muti nei suoi confronti. Ebbene, nella mia lettura delle cose europee, questo è dovuto alla bizzarria del presidente Trump ma è molto dovuto al fatto che noi per decenni abbiamo rimosso il problema della difesa europea e oggi temiamo che con un presidente dalla psicologia instabile, se gli dicessimo cosa pensiamo di lui e del mondo, quello possa smettere di difenderci. Poi, visto che ha una innata simpatia per Putin, smettere di difenderci quando saremo aggrediti da Putin […]”.