Caldissimo anche sulla Marmolada: il sorvolo per analizzare il ghiacciaio

Caldissimo anche sulla Marmolada: il sorvolo per analizzare il ghiacciaio

Temperature record sul ghiacciaio della Marmolada: la Protezione Civile torna in alta quota per un secondo sopralluogo.

Il caldo torrido che ha colpito le zone Settentrionali nelle ultime settimane non hanno risparmiato nemmeno il ghiacciaio della Marmolada, dove sono stati raggiunti 14 gradi a 3.343 metri d’altezza. Si tratta di dati mai visti prima d’ora: adesso l’obiettivo è evitare una tragedia come quella che aveva causato la morte di 11 alpinisti.

Montagna

Le condizioni termiche della Marmolada

La Protezione Civile per la massima elevazione delle Dolomiti resta in allerta. Continuano i sopralluoghi in elicottero sulla Marmolada, che va dalla Val di Fassa alla Val Cordevole: l’obiettivo è quello di monitorare e riuscire a stabilire la presenza di acqua liquida all’interno del ghiacciaio.

I dati sono stati acquisiti con uno speciale apparecchio (il Ground penetrating radar) in dotazione al Remote sensing laboratory del dipartimento di Ingegneria e scienza dell’informazione dell’Università di Trento.

Le condizioni termiche del ghiacciaio rappresentano una situazione di massimo contenuto di acqua nel ghiacciaio: temperatura massima oggi è stata pari a 11,5 gradi centigradi con una minima di 6,9 gradi.

In programma un terzo sopralluogo

Una terza campagna di acquisizione verrà poi effettuata nella stagione invernale, per analizzare il ghiacciaio con temperature in cui l’acqua sarà assente. La Protezione Civile trentina spiega che “l’analisi congiunta dei dati ripresi nelle 3 campagne permetterà di verificare la capacità del radar e delle tecniche di elaborazione di dei segnali che verranno messe a punto di estrarre informazioni sul volume del ghiacciaio e sulla possibile presenza di accumuli di acqua nella sotto-superficie“.

Da diversi giorni è stata diramata l‘allerta circa la stabilità dei ghiacciai e dei versanti in quota. Massima raccomandazione, quindi, per gli escursionisti affinché non si avventurino “per alcun motivo, nelle zone interdette o in percorsi non segnalati. Accanto a questo rischio inoltre rimane quello dei temporali e dei fulmini: le previsioni indicano la persistenza di un’area di alta pressione, tuttavia prima di mettersi in viaggio è consigliabile consultare il bollettino meteo”.