Qatargate: cosa c’entra il Marocco?

Qatargate: cosa c’entra il Marocco?

L’inchiesta sulla presunta corruzione di europarlamentari da parte del Qatar coinvolge anche il Marocco ma per altri motivi.

Lo scandalo che ha coinvolto il Parlamento europeo relativo alle mazzette in arrivo dal Qatar per europarlamentari (soprattutto socialisti e italiani) rivela i lati oscuri dell’istituzione di Bruxelles e i rapporti con le autocrazie. Il Qatargate sta indagando sulla presunta corruzione da parte del Qatar per fare pressioni affinché il Parlamento europeo, e quindi la comunità dei paesi membri, parlasse bene dell’emirato che ha ospitato i Mondiali. Una sorta di tentativo di ripulitura dell’immagine colpevole del mancato rispetto dei diritti umani. Ma l’inchiesta parla anche del Marocco che però non ha nulla a che fare con i Mondiali.

Rabat ha tentato di corrompere gli stessi europarlamenti affinché l’Europa riconoscesse la sua autorità sul Sahara Occidentale. Da anni la monarchia marocchina occupa illegittimamente il territorio e nonostante i richiami della comunità internazionale non è intenzionata a cedere, anzi prova un’altra strada.

medina in marocco

Panzeri amico intimo di Rabat

A Rabat non si parla del Qatargate che vede coinvolto anche il Marocco e si evita di menzionarlo e risponde alle accuse gridando al complotto. “La verità è che a qualcuno un Marocco forte, non solo in Africa, non fa comodo e quindi vai con gli scandali pilotati ma se ne dovranno fare una ragione, la nostra strada è tracciata” dicono da Rabat.

Il territorio del Sahara Occidentale è stato occupato dalla fine del colonialismo spagnolo dal Marocco e oggi occupa il 40% circa dello stato magrebino perché è una regione ricca di materie prime. All’epoca dei fatti, la popolazione voleva l’indipendenza e non essere parte del Marocco che però ha proceduto occupando illegalmente con migliaia di marocchini il territorio relegando ai margini la popolazione preesistente, i Saharawi.

In tutto questo si inserisce l’ex eurodeputato Panzeri scelto dal Marocco come agente infiltrato e portare alla determinazione dell’autorità marocchina sul territorio. Panzeri è stato definito “amico intimo del Marocco”. Con eventi e incontri, Panzeri come uomo del Parlamento europeo, avrebbe alimentato il riconoscimento del territorio a Rabat. I legami tra Panzeri e lo stato magrebino secondo l’indagine vanno avanti da oltre 11 anni.

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