Le uccisioni di moglie, figlio e suocera, poi il suicidio. Il caso di Martino Benzi e il biglietto shock prima di togliersi la vita.
Una strage vera e propria quella andata in scena nella tarda mattinata di mercoledì 27 settembre ad Alessandria dove un uomo di 67 anni, Martino Benzi, ha accoltellato a morte sua suocera, che si trovava in una casa di riposo e, subito dopo, con la stessa arma, si è tolto la vita. Un massacro che si è poi rivelato ben peggiore con l’individuo che aveva ucciso anche sua moglie e suo figlio. Motivazioni e dettagli maggiori potrebbero arrivare a seguito delle indagini e soprattutto a seguito dell’analisi di un biglietto che l’uomo avrebbe scritto prima di ammazzarsi e, forse, dopo aver già compiuto i suoi orribili atti.
Martino Benzi, il biglietto prima della follia
Come riportato dall’agenzia Agi, infatti, la vicenda legata alla strage di Alessandria potrebbe trovare una svolta importante per comprendere movente e altri dettagli a seguito del ritrovamento di un biglietto che Benzi avrebbe scritto dopo aver messo in atto le uccisioni della sua famiglia e prima di togliersi la vita.
Il contenuto del messaggio scritto dall’uomo fa capire come nella sua mente si stava compiendo qualcosa di triste: “Sono rovinato, non c’è via scampo. La colpa è soltanto mia”. Parole che si aggiungono a quelle già circolate nelle prime ore seguenti alla strage: “Andate a casa, troverete altri due cadaveri”.
La dinamica della strage
Dalle prime riscostruzioni sulla vicenda, pare che i militari abbiano compreso come Benzi abbia commesso i primi due omicidi – quelli della moglie e del figlio – intorno alle 7.30 del mattino, circa tre ore prima dell’aggressione mortale nel giardino esterno dell’Istituto Michel alla suocera.
I corpi di Monica Berta e del figlio Matteo sono stati ritrovati nella loro abitazione: il primo in salotto e il secondo nella sua camera da letto. Dai primi riscontri medico legali è quasi certo che i due non siano stati uccisi nel sonno nonostante sui corpi pare non siano stati rinvenuti segni evidenti di colluttazione.
Successivamente al doppio omicidio, Benzi si sarebbe cambiato e lavato salvo poi muoversi dalla casa a piedi per raggiungere la RSA dove stava la suocera. Arrivato sul posto avrebbe salutato la donna come al solito e successivamente, scesi entrambi nel giardino, avrebbe compiuto l’omicidio colpendola alla gola con una lama, la stessa che avrebbe poi usato per togliersi la vita. Da capire se il tutto sia avvenuto con un rasoio o un coltello.