Il caso Yara Gambirasio e le confessioni di Massimo Bossetti. Il muratore di Mapello ha tentato il suicidio in carcere.
C’era grande fermento per la prima puntata di Belve Crime su Rai 2 con Francesca Fagnani. Tra i protagonisti del format anche Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio. L’uomo ha raccontato ancora una volta la sua verità confessando anche un gesto estremo fatto e che lo stava per portare alla morte dietro le sbarre.

Massimo Bossetti si dice innocente per caso Yara Gambirasio
Ha sempre sostenuto la propria innocenza Massimo Bossetti in merito all’omicidio Yara Gambirasio e anche a Belve Crime ha ribadito il concetto: “Sopravvivo all’ingiustizia che sono costretto a vivere ogni giorno”. Il muratore ha anche aggiunto: “Non sento alcuna colpa addosso. Ma sì, porto l’etichetta del mostro. Anche se venissi prosciolto, resterà tatuata sulla mia testa fino alla fine dei miei giorni”.
L’uomo ha raccontato che dopo la serie Netflix legata al caso, molte persone lo sostengono: “Ricevo ancora tante email e lettere in carcere e dopo la serie su Netflix sono aumentate. Mi supportano, mi incoraggiano”.
Tra chi lo ha sempre difeso e supportato c’è anche sua moglie, Marita Comi, che però è stata protagonista in passato di una situazione spiacevole per Bossetti che lo ha portato a compiere un gesto estremo.
Il rapporto con la moglie e il tentato suicidio
Nel corso dell’intervista a Belve Crime, Bossetti ha spiegato di essere sempre stato sostenuto da sua moglie: “Mia moglie è sempre al mio fianco. Fisicamente no, però la sento ancora al mio fianco. Ci sentiamo sempre […]”. Eppure un giorno, durante le fasi del processo, il muratore aveva scoperto dal pubblico ministero in Aula che la donna lo tradiva.
Questo fatto venne affrontato da lui in modo molto negativo: “Quando mi hanno detto dell’infedeltà di mia moglie, mi sono gelato. […]. La testa è partita. Ho tentato il suicidio appena tornato in cella. Sono stato ritrovato con la testa immersa nel lavandino e un cintura al collo. Mi hanno portato in infermeria e mi hanno salvato. Di fronte a un forte dramma non ho pensato ai miei figli, ma non ci ho capito più nulla”.