Chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, accusato di appropriazione indebita, autoriciclaggio e uso di fatture false.
La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Massimo Ferrero. Il presidente della Sampdoria è finito al centro di un’indagine che lo vede accusato di appropriazione indebita, autoriciclaggio e utilizzo di fatture false.
Chiesto il rinvio a giudizio per Massimo Ferrero
Oltre a Ferrero i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio anche per la figlia Vanessa, il nipote Giorgio e due manager. La prima udienza, che vedrà gli imputati comparire davanti al gup, è fissata per il prossimo 20 settembre.
Il sequestro di beni a carico del presidente della Sampdoria
Il caso giuridico intorno a Ferrero era scoppiato nel novembre 2018, quando al presidente della Sampdoria furono sequestrati due milioni e mezzo di euro (2,6 per la precisione), poi parzialmente restituiti in seguito alla sentenza del Tribunale del Riesame.
Tolto un milione dalle casse della Sampdoria, Massimo Ferrero a giudizio
Il presidente della Sampdoria è accusato di aver sottratto dalle casse del club un milione di euro.
Le indagini sono partite dalla cessione del calciatore Pedro Obiang, concretizzatasi il 17 giugno 2015.
Con l’operazione presumibilmente condotta da Ferrero, anche la Sampdoria avrebbe subito un danno patrimoniale collegabile al reato di abuso di ufficio da parte del presidente della Sampdoria.
Resta ora da capire quali possano essere le conseguenze per Ferrero, accostato negli ultimi mesi anche alla Roma dopo la crisi che ha creato una profonda frattura tra il presidente giallorosso e la sua tifoseria, che chiede a gran voce la cessione della società soprattutto dopo le dimissioni di Francesco Totti, ufficializzate con una conferenza stampa al veleno durante la quale ha accusato la proprietà di voler togliere i romani dalla Roma.