Si cerca di far luce sulla morte di Massimo Golino, avvocato e politico del Casertano: tutti i momenti prima del dramma.
La comunità di Marcianise, in provincia di Caserta, è ancora avvolta da molti interrogativi a seguito della tragica scomparsa di Massimo Golino. L’uomo, avvocato e figura politica di 53 anni, è morto il 14 gennaio scorso dopo una terribile caduta dal balcone: le indagini proseguono per chiarire le circostanze che hanno portato a quello che pare essere stato un gesto estremo.
La tragica morte di Massimo Golino
Nato a Caserta e laureato in giurisprudenza alla Federico II di Napoli, Massimo Golino aveva iniziato la sua attività di avvocato nel 2002. Era un volto noto nella comunità, avendo ricoperto il ruolo di consigliere comunale a Marcianise e vicesindaco a Orta di Atella.
Il 14 gennaio però, il 53enne, è deceduto dopo essere caduto dal balcone della sua abitazione al terzo piano in via Manzoni, a Marcianise. L’evento è stato inizialmente interpretato come un gesto volontario, ma le autorità hanno aperto un’indagine per esaminare ogni possibile scenario e ricostruire le ore che hanno preceduto la tragedia.
I precedenti tentativi di suicidio
Secondo quanto emerge, Golino avrebbe già tentato di nuocere a se stesso in due occasioni precedenti, il che ha portato a interrogativi su perché non sia stato attivato un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).
Un medico dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove Massimo Golino era stato ricoverato per lesioni autoinflitte, è stato ascoltato dagli inquirenti. Nonostante i precedenti atti autolesionistici, fu dimesso dal pronto soccorso, sollevando però seri dubbi sulle decisioni prese in quel frangente.
La vicenda solleva questioni importanti riguardo al supporto psicologico e alle procedure di intervento in casi di crisi mentali. L’indagine in corso sulla morte di Golino, potrebbe porre l’attenzione sulla necessità di migliorare i sistemi di prevenzione e intervento in situazioni di emergenza psichiatrica.