Eugenia Roccella, una dei nuovi ministri del governo Meloni, afferma la sua posizione a favore della natalità.
Eugenia Roccella, neo ministra della Famiglia, Natalità e Pari opportunità nel governo Meloni, spiega gli obiettivi del suo Dicastero che pone al centro la sua opposizione all’aborto. “Al centro ci sarà la maternità. Avere un figlio può essere visto come impedimento al lavoro e alla realizzazione di sé: noi vogliamo rovesciare questa prospettiva con i fatti. L’aborto? È la sinistra che vorrebbe smontare la legge”.
Dopo la nomina di Giorgia Meloni come nuova Presidente del Consiglio, anche i ministri del nuovo governo cambiano, e con loro anche i nomi. Al ministero per la Famiglia è stata aggiunta la parola «Natalità». Una parola che esprime la posizione della coalizione di destra che guida il paese sulla questione natalità e aborto.
Dalla parte delle donne
A ricoprire questo ruolo è Eugenia Roccella, neo ministra della Famiglia, Natalità e Pari opportunità, che insiste sulla Natalità esprimendo la sua ferrea posizione contraria all’aborto. “Vogliamo portare idee nuove, anche con un’azione di lungo respiro, non guardando solo alle scadenze immediate, come ormai è diventata abitudine della politica”, dichiara.
Lo scopo principale è quello di partire dalla radice del problema: perché le donne hanno smesso di voler fare figli? Quali sono le cause che hanno radicalmente cambiato la volontà di queste donne a non voler diventare madri? “Le indagini in merito ci dicono che il desiderio è sempre più o meno lo stesso, ma si preferisce rimandarne la realizzazione e magari alla fine lasciar perdere”, spiega Roccella. “E questo perché la scelta di fare un figlio ricade tutta sulle donne, che hanno difficoltà a fare carriera, ad avere una vita sociale, a esprimere pienamente le proprie potenzialità”.
La neo ministra intende rovesciare questa prospettiva, anche troppo ricorrente, per cui un figlio possa rappresentare un ostacolo alla propria carriera. Una delle questioni più dibattute riguarda l’aborto, per cui Roccella aveva dichiarato: “Sono femminista, l’aborto non è un diritto”. Aborto e natalità sono due concetti estremamente diversi, perché diminuire le interruzioni di gravidanza non significa aumentare le nascite.
“Si vuole arrivare all’aborto a domicilio, con la pillola Ru486, abolendo l’obiezione di coscienza e l’obbligo di legge, di eseguire gli interventi in strutture pubbliche, con le relative garanzie sanitarie per le donne”, spiega la neo ministra parlando delle prospettive della sinistra. “Parlo in via generale, perché la competenza sulla legge 194, come è noto, è in capo al ministero della Salute, non riguarda il mio mandato politico, e l’applicazione della legge è affidata alle regioni”.