Gian Marco Centinaio ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato del matrimonio egualitario: no a “stravolgere concetto di famiglia”.
Il vicepresidente del Senato ed ex ministro all’Agricoltura e al Turismo, nonché esponente di primo piano della Lega, è al centro di una bufera mediatica insorta alla luce delle sue dichiarazioni su Omnibus, su La7. Gian Marco Centinaio, in risposta all’esponente di Italia Viva – Ivan Scalfarotto – ha dato conferma del suo ‘no’ alle adozioni per le coppie omosessuali. La dichiarazione emerge dopo l’annuncio della presentazione di un disegno di legge volto all’introduzione del matrimonio egualitario, ovvero accessibile a tutte le coppie.
Da parte sua, Fratelli d’Italia aveva annunciato la sua proposta di rendere perseguibile penalmente la pratica della maternità surrogata, conosciuta come ‘utero in affitto’. Da parte di Centinaio: “Nessuna apertura sul matrimonio egualitario. Ho solo auspicato, e ne resto convinto, che su temi così delicati occorre procedere con il metodo del dialogo e nel rispetto fra le persone, il muro contro muro non aiuta”.
Il vicepresidente del Senato condivide in pieno la proposta di Fratelli d’Italia. In un’intervista riportata dal quotidiano Avvenire, Centinaio ha riferito di essere “sempre stato contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso, che consentirebbe anche le adozioni. Per me i bambini devono avere una madre e un padre, punto. A Ivan Scalfarotto ho solo detto che avremmo esaminato la sua proposta nel merito, questo non significa sostenerla. Una persona, specie un credente, che ha ben chiari i propri valori, non rifiuta il confronto con gli altri. Chi occupa un posto o riveste un ruolo in Parlamento ha sempre il dovere del dialogo. Io mi misuro anche con chi ha idee molto diverse dalle mie, ma poi decido senza dimenticare i miei principi.”
Centinaio: “Ragionare senza stravolgere il concetto di famiglia”
Per quanto riguarda le unioni civili “non farei le barricate come allora – spiega Centinaio – perché credo che sia giusto riconoscere i vincoli affettivi fra persone sul piano dei diritti individuali. La società è cambiata, anche nella comunità cattolica c’è maggiore sensibilità, la Chiesa attraverso papa Francesco ci invita a un atteggiamento che non discrimini o giudichi le persone. Si può quindi ragionare senza chiusure per riconoscere i diritti nelle relazioni interpersonali, ma senza stravolgere il concetto di famiglia, fondata sul matrimonio, riconosciuto anche dalla Costituzione.”