Arriva il commento di Alba Parietti sul tradimento dell’anno, per cui la promessa sposa è stata sbugiardata dal compagno davanti a tutti.
E’ diventato il caso di cui tutti parlano quello del matrimonio mai celebrato fra Massimo Segre e Cristina Seymandi. Una storia di infedeltà che inizialmente era stata svelata solo agli amici, ma che si è presto trasformata in un gossip sulla bocca di tutti. E a commentare la vicenda torinese è stata Alba Parietti, che proviene proprio da Torino.
Il caso Segre/Seymandi
Nel corso di una festa privata organizzata in una villa di collina, il futuro sposo aveva annunciato che non si sarebbe sposato. Leggendo una lettera in cui citava tutti i tradimenti di Cristina, è riuscito a lasciare a bocca aperta tutti gli ospiti che attendevano, invece, l’annuncio delle loro nozze.
Dopo un’introduzione su cos’è l’amore, svela a tutti la relazione di lei “con un noto avvocato”. E’ così che, quindi, le dona la libertà, quella di farsi la vacanza a Mykonos con l’altro. Durante il suo discorso non esclude però di poter continuare con lei un rapporto di “collaborazione” lavorativa.
Alba Parietti: “Un educato delitto d’onore”
A commentare il matrimonio mai celebrato fra Segre e Seymandi è stata Alba Parietti che, in un post su Instagram, ha detto: “La vendetta è un piatto che va consumato caldo ma tenendolo al freddo per servirlo a pieno. Un moderno ed educato modo di mettere la merda nel ventilatore e servire un delitto d’onore esangue. Un delitto bianco”.
“La torinesità è sicuramente nello stile di questo piatto, servito con clamore. Un uomo innamorato e tradito che lascia con una platealità totale e dei modi educati, mesti e gentili”, continua la conduttrice ed attrice.
“‘Lascio libera la donna che amo di farsi una vita con chi ama e per lei provvederò comunque io’. Cosa che non fanno molto spesso i potenti o i ricchi con donne con le quali magari hanno condiviso vite intere e figli. Traduzione: questa donna pagata io l’ho. Come una moderna Traviata, Margherita Gautier, la signora delle camelie, viene lasciata a una festa ma con l’abito avvelenato di Medea e non con un pugno. Ma quella carezza è una pugnalata“, aggiunge.
La critica contro Segre
Continua a criticare Segre e la sua scelta di esibire in pubblico una faccenda privata, Parietti continua: “Sono torinese e riconoscono nello stile il falso cortese che non è falso e cortese. La falsa grazia per noi, data da quell’educazione sabauda che fa parlare a voce bassa e ferma, evita le piazzate ma trafigge con crudeltà anche verso se stessi”.
L’attrice vede in quel modo di fare “una forma esibizionistica all’ennesima potenza e un narcisismo perfido intelligente, freddo ma sofferente, liberatorio che taglia la testa e si obbliga a ritrovare dignità”. Proprio come il tipico torinese: “Non urliamo, non facciamo scenate ma non facciamo feriti. Siamo torinesi”.
E in questo comportamento Alba Parietti trova anche “il senso dell’umorismo un po’ inglese unito al gusto dandy della signorilità di chi trova una via d’uscita in un gesto signorilmente eclatante da cui non si torna indietro. Come Ulisse mi lego all’albero della mia dignità e l’esercito. Immagino il tempo a pensare, a meditare come costruire questa trappola al veleno che lo avrà trafitto e addolorato”.
“Ma che dignità c’è nella presa di coscienza della verità esibita? Il cosiddetto “cornuto” o “cornuta” o “lasciato” è oggetto spesso di derisione o al massimo compatimento. Ma agli occhi altrui non viene considerato un vero lutto da guardare con rispetto, perché ti espone al pubblico ludibrio e se di questo sei conscio, ancor peggio la gente ti considera colpevole. Forse questo è un moderno ed educato delitto d’onore”, conclude il post di Alba Parietti.