Scandalo Matt Gaetz, bufera per Trump: “festini e escort”, spuntano le prove

Scandalo Matt Gaetz, bufera per Trump: “festini e escort”, spuntano le prove

Governo Donald Trump, bufera sul ruolo di Matt Gaetz: escort, droga e festini, tutte le accuse shock a suo carico.

Pesanti accuse travolgono Matt Gaetz, futuro segretario alla Giustizia degli Stati Uniti, designato dal presidente Donald Trump. Un’inchiesta del New York Times riporta documenti che testimonierebbero il coinvolgimento del deputato repubblicano in festini con escort, droga e presunti pagamenti a una 17enne, scatenando uno scandalo di proporzioni federali.

Le accuse shock: escort, droga e pagamenti sospetti per Matt Gaetz

Secondo il New York Times, l’FBI ha raccolto prove che Matt Gaetz avrebbe partecipato a feste a cui erano presenti escort e droga, insieme a decine di amici e collaboratori. 

Le indagini si concentrano su transazioni finanziarie sospette, effettuate tramite Venmo, che collegherebbero Gaetz e i suoi collaboratori a pagamenti verso donne invitate agli eventi.

Uno dei punti più gravi dell’accusa riguarda una transazione che coinvolgeva una ragazza di soli 17 anni, all’epoca dei fatti. La minore sarebbe stata trasportata attraverso i confini statali, configurando il reato federale di sfruttamento della prostituzione minorile e “statutory rape” (abuso sessuale di minore).

Matt Gaetz, già oggetto di indagini federali prima della sua nomina, rischia di vedere il suo futuro politico compromesso. Come prossimo capo del Dipartimento di Giustizia (DoJ), avrebbe poteri simili a quelli di un ministro della Giustizia italiano, ma anche competenze legali dirette.

L’accusa di traffico di minori, in particolare, getta ombre sul processo decisionale di Trump, che ha scelto Gaetz nonostante le indagini in corso.

La moglie Ginger Luckey: l’impatto sullo scandalo

L’impatto dello scandalo è anche personale: Ginger Luckey Gaetz, moglie del parlamentare, si trova ora al centro della bufera mediatica. Ginger è un’analista finanziaria e sorella di Palmer Luckey, il miliardario fondatore di Oculus VR, la startup di realtà virtuale venduta a Facebook per 2 miliardi di dollari.