Mattarella, 25 aprile: “Ora e sempre Resistenza”

Mattarella, 25 aprile: “Ora e sempre Resistenza”

Ieri per il 25 aprile il presidente Mattarella ha ricordato che la Costituzione è figlia della Liberazione e della Resistenza.

Dopo aver depositato la corona d’alloro sull’altare della Patria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato a Boves nel Cuneese, simbolo dell’eccidio nazista, dove ha tenuto il suo discorso per la festa della Liberazione. La Repubblica italiana è “fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista” ha ricordato il capo dello Stato.

Con queste parole il presidente ha voluto rispondere in differita al presidente del Senato Ignazio La Russa alle sue parole sulla Costituzione e sulla parola antifascismo. Ha tolto così ogni ambiguità Sergio Mattarella mettendo bene in chiaro il valore del 25 aprile e della nostra Costituzione, frutto di quel giorno e della Liberazione dal nazifascismo.

Sergio Mattarella

Il presidente toglie dal 25 aprile ogni ambiguità

Le Costituzioni nascono in momenti straordinari della vita di una comunità, sulla base dei valori che questi momenti esprimono e che ne ispirano i principi” ha aggiunto Mattarella. Lì, nella Carta si trova l’autentica anima della nazione, dice il presidente ricordando che grazie a lei ha avuto una nuova vita.

“Ora e sempre Resistenza!” ha scandito Mattarella citando Pietro Calamandrei nel teatro di Cuneo. “Ed è qui allora, a Cuneo, nella terra delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. E’ qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione” ha detto il presidente.

Con la sua visita e il suo discorso ha tolto così ogni revisione della storia e ogni lettura ambigua e ogni tipo di strumentalizzazione da questa festa che appartiene alla storia di tutti gli italiani e all’identità italiana “ritrovata e rifondata dopo l’abisso del fascismo”.