Il Capo dello Stato tiene con parecchia attenzione le nomine che il Governo Meloni farà su 4 ministeri per lui fondamentali.
In questa fase di composizione del governo il presidente della Repubblica non ha nessun ruolo. Questo è un compito che spetta esclusivamente ai partiti. In questo caso che il risultato è abbastanza netto, non dovrebbero esserci problemi sulla squadra di governo ma le tensioni non mancano. Queste riguardano soprattutto le pretese di Matteo Salvini che mal si associano con le priorità e la linea dettata da Giorgia Meloni. E il leghista tira in ballo Mattarella.
Il sogno più grande di Salvini è il Viminale e non solo, dettato anche dal pressing del suo partito e dei vertici del consiglio. Ma la leader vincitrice ha detto più volte il suo no netto ad un ritorno al Viminale di Salvini, un no che non viene accettato dal Carroccio. Per questo motivo, il segretario leghista chiama in causa Sergio Mattarella. Il Capitano ha detto di accettare un no solo da Mattarella e non da Giorgia Meloni.
Mattarella resta fuori dai giochi dei partiti: la responsabilità è di Meloni
Il presidente della Repubblica non si espone né proferisce parola a riguardo ma è chiaro che sotto stretta osservazione del capo dello Stato ci sono i quattro ministeri chiave: Economia, Esteri, Interni, Difesa. Ma non sarà un “governo del presidente” e il ruolo di Mattarella sarà diverso rispetto a quello avuto con Draghi. Questo sarà un governo politico nato dalle elezioni e quindi non ci sarà un ruolo attivo del Quirinale.
Mattarella si terrà alla procedura, ovvero prendere atto della squadra di ministri proposta dal presidente del Consiglio incaricato. Fino a quando quest’ultimo non salirà al Colle, il presidente della Repubblica non entra nelle trattative tra i partiti. La responsabilità, quindi è tutta nelle mani di Giorgia Meloni. Le valutazioni del capo dello Stato avverranno solo in un secondo momento.
Il 13 ottobre si insedierà il nuovo Parlamento e vi sarà l’elezione del presidente del Senato e di quello della Camera. Solo dopo si procederà con le consultazioni che Mattarella è disposto ad accelerare.