Il Presidente della Repubblica sottolinea l’importanza della pace e della giustizia sociale nel tradizionale discorso di fine anno
Nel suo tradizionale discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un appello accorato per la pace, definendola “mai come adesso una necessità urgente”.
Richiamando le tragedie dei conflitti in corso, Mattarella ha sottolineato l’impatto devastante sulle popolazioni civili: dalla morte di una neonata per assideramento a Gaza ai bombardamenti russi che costringono l’Ucraina al buio e al gelo. “Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale”, ha osservato, ricordando le migliaia di vittime innocenti.
La pace, ha ribadito il capo dello Stato, non può essere sinonimo di sottomissione, ma deve fondarsi sul rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni popolo.
Il richiamo alla storia e alla Costituzione
Guardando al futuro, Mattarella ha anticipato la celebrazione degli ottant’anni della Liberazione nel 2025, un momento cardine per ricordare i valori di libertà e giustizia su cui si fonda la Repubblica italiana. “È una ricorrenza importante”, ha dichiarato, sottolineando il dovere di riaffermare questi principi anche oggi, per garantire libertà e democrazia.
Disuguaglianze, emergenze sociali e giustizia climatica
Il Presidente ha posto l’accento su molteplici sfide: dalla disuguaglianza tra Nord e Sud Italia alla carenza di servizi nelle aree interne, dal sovraffollamento delle carceri alla necessità di garantire una sanità accessibile. “L’alto numero di suicidi e le lunghe liste d’attesa per cure salvavita sono inaccettabili”, ha detto, invocando azioni concrete per assicurare diritti fondamentali a tutti i cittadini. Sul fronte globale, and Mattarella ha evidenziato la sproporzione tra le spese militari, che hanno toccato il record di 2.443 miliardi di dollari, e i fondi destinati al contrasto del cambiamento climatico, definendola “sconfortante”.
L’attenzione ai giovani e al loro futuro
Un tema centrale del discorso è stato il disagio giovanile. Mattarella ha denunciato il diffondersi di fenomeni preoccupanti come bullismo, consumo di alcool e droghe, spesso alimentati dai social media. “I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese”, ha affermato, evidenziando la necessità di ascoltare e sostenere le loro aspirazioni, puntando su educazione e modelli positivi.
Conclusione: un impegno per la dignità e la speranza
Nel suo appello finale, il Presidente ha richiamato tutti a lavorare per costruire una società più giusta e solidale. “Il rispetto della dignità di ogni persona è un dovere imprescindibile”, ha detto, ricordando che anche chi si trova in carcere deve avere la possibilità di riscattarsi. “Mai come ora la pace grida la sua urgenza”, ha concluso Mattarella, richiamando il Paese a un rinnovato impegno per il bene comune, guidato dai valori della Costituzione e dalla forza della speranza.