Brutto episodio ai danni di Matteo Bassetti, direttore del Malattie Infettive del San Martino di Genova. La denuncia dopo la foto.
Spiacevole situazione, l’ennesima va detto, per il direttore del Malattie Infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Il virologo, infatti, è stato oggetto di un tentativo di truffa da parte di terzi che hanno provato a sfruttare il suo volto. Sui social, la denuncia del diretto interessato che ha pubblicato la foto decisamente forte che lo riguarda e che lo vede con il viso tumefatto in ospedale.
Matteo Bassetti, la foto shock e la denuncia social
Ennesimo episodio controverso che vede Matteo Bassetti protagonista. Il direttore del reparto Malattie Infettive del San Martino di Genova ha denunciato l’ennesimo tentativo di truffa da parte di terzi che vede il suo volto coinvolto.
Tramite un post su Instagram, infatti, il virologo ha fatto vedere l’annuncio falso che utilizza il suo volto dall’ospedale con evidenti segni che ne evidenzierebbero problemi di salute. Uno scatto decisamente forte che, però, risulta essere falso: “Questo è il livello a cui sono giunti i soliti truffatori per vendere prodotti a mio nome. Sono 3 anni che ho denunciato alle autorità competenti, questo schifo di truffe, ma nessuno li vuole fermare perché la vicenda non fa abbastanza rumore…”, ha scritto Bassetti a corredo della foto shock, falsa, in questione che lo vede protagonista.
Gli altri episodi di tentata truffa
Solamente alcune settimane fa, Bassetti aveva spiegato che le truffe a suo nome o col suo volto sarebbero ormai diverse. Non solo. A ‘Zona Bianca’, l’infettivologo aveva detto: “Ho scoperto che alcuni delinquenti, perché così dobbiamo chiamarli, si erano impadroniti della mia immagine e si erano costruiti una storia dicendo che mio padre era arrivato alla veneranda età di 108 anni grazie a questa mia pomata. Da lì in poi hanno continuato non solo con la pomata per l’artrosi, ma pure con la crema contro i vermi e la pastiglia per pulire le vene. Poi sono arrivati all’ultima truffa, forse la più grave di tutte: una pastiglia per il diabete […]”.