Perché fa discutere la partecipazione di Matteo Renzi alla ‘Davos del deserto’ in Arabia Saudita

Perché fa discutere la partecipazione di Matteo Renzi alla ‘Davos del deserto’ in Arabia Saudita

La visita e le parole di Matteo Renzi in Arabia Saudita infiammano le polemiche intorno al leader di Italia Viva.

Nel pieno della crisi di governo ha fatto rumore la partecipazione di Matteo Renzi al Future investment initiative, la conferenza stampa che si è tenuta a Riad, in Arabia Saudita. Nel corso della conferenza, il leader di Italia Viva ha intervistato il principe ereditario bin Salman, uno dei personaggi più potenti (e temuti) dell’area.

Renzi in Arabia Saudita: “Penso possa essere il luogo di un nuovo Rinascimento”

Durante l’intervista al principe ereditario, Matteo Renzi ha tessuto le lodi dell’Arabia Saudita parlando della possibile culla del nuovo Rinascimento.

“Penso che l’Arabia Saudita possa essere il luogo di un nuovo Rinascimento per il futuro. Invidio il vostro costo del lavoro”, ha dichiarato il leader di Italia Viva.

L’impegno attivo di Renzi nella politica italiana

Va detto che non è raro che ex personaggi di spicco della politica italiana e internazionale girino il mondo tenendo conferenze o partecipando a summit. Lo fanno molti ex Presidenti degli Stati Uniti, ad esempio. Matteo Renzi però è ancora attivo nel mondo della politica. È leader di un partito rappresentato in Parlamento e che ha fornito ministri al governo. Non si può dire che sia una figura esterna insomma.

Matteo Renzi

Chi è il principe ereditario Mohammed bin Salman

Ma c’è un’altra questione particolarmente spinosa. Renzi infatti ha intervistato, come detto, il principe ereditario Mohammed bin Salman. Ma chi è? Una delle persone più potenti e influenti dell’Arabia Saudita e, secondo un rapporto dell’Onu, il mandante dell’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, barbaramente ucciso nel 2018 nel consolato saudita di Istanbul. Insomma, una figura che l’Occidente deve ancora inquadrare bene.

L’Italia blocca la fornitura di armi all’Arabia Saudita

Chiude il cerchio il fatto che poche ore dopo il ritorno di Renzi dall’Arabia Saudita il ministro degli Esteri Luigi Di Maio abbia deciso di bloccare la fornitura di armi proprio all’Arabia Saudita, indice del fatto che il governo italiano evidentemente non vede quella culla del Rinascimento indicata da Renzi.

“La nostra azione di governo è ispirata da valori e principi imprescindibili. Lo stiamo facendo anche in queste ore, lavorando con serietà e impegno. Oggi vi annuncio che il Governo ha revocato le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Un atto che ritenevamo doveroso, un chiaro messaggio di pace che arriva dal nostro Paese. Il rispetto dei diritti umani è un impegno per noi inderogabile. Continuiamo a lavorare seguendo la strada maestra”, ha scritto Luigi Di Maio su Facebook motivando la sua mossa.

LUIGI DI MAIO

La posizione di Matteo Renzi

Il leader di Italia Viva ha fatto sapere di essere pronto a parlare della sua visita in Arabia saudita ma dopo la conclusione della crisi di governo, quando dovrebbe affrontare la questione in una conferenza stampa.

Di seguito il video pubblicato sui canali social con le dichiarazioni di Renzi alla luce delle polemiche per la sua visita in Arabia Saudita.