“Indagine farlocca”, Renzi attacca il PM “cieca persecuzione”: come si è conclusa la maxi inchiesta Open

“Indagine farlocca”, Renzi attacca il PM “cieca persecuzione”: come si è conclusa la maxi inchiesta Open

La Fondazione Open, dopo tre anni, si chiude con una sentenza inaspettata: Matteo Renzi esulta al termine dell’inchiesta.

La maxi inchiesta sulla Fondazione Open, nata per sostenere l’ascesa politica di Matteo Renzi, si è conclusa con una sentenza di non luogo a procedere, così si legge sul blog di Nicola Porro. Dopo quasi tre anni di udienze preliminari, il giudice Sara Farini del Tribunale di Firenze ha scagionato gli 11 imputati, tra cui gli ex ministri Maria Elena Boschi e Lorenzo Lotti, e quattro società.

Come si è conclusa l’inchiesta Open: Matteo Renzi interviene

Secondo il gup, “gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”. Questa decisione rappresenta una sconfitta per i pubblici ministeri Luca Turco e Antonino Nastasi, che avevano chiesto il rinvio a giudizio degli imputati con accuse di finanziamento illecito ai partiti e, per Lotti, di corruzione nell’esercizio delle sue funzioni.

La Fondazione Open era accusata di essere un’articolazione politica del Partito Democratico, specificamente legata alla corrente renziana. 

Secondo la Procura, tra il 2014 e il 2018 avrebbe ricevuto donazioni per oltre 3,5 milioni di euro, utilizzate per sostenere attività politiche e personali di Renzi e dei suoi collaboratori.

Il denaro, secondo i magistrati, avrebbe finanziato beni e servizi personali, una tesi rigettata dalla sentenza.

Le reazioni: soddisfazione e accuse incrociate

Matteo Renzi ha accolto la decisione con parole forti contro il pm Luca Turco, accusandolo di “indagini incostituzionali” e “perquisizioni illegittime”.

 Il leader di Italia Viva ha dichiarato: “Volevano farmi fuori con un’indagine farlocca. Non ce l’hanno fatta. Ripartiamo insieme, ma non dimentichiamo i cittadini innocenti che non possono difendersi”.

Anche Maria Elena Boschi ha espresso il suo sollievo: “Finisce l’incubo. Da avvocato conoscevo l’assurdità delle accuse, ma da donna ho sofferto molto, quasi sempre in silenzio”.

Nel mondo politico, il caso ha riacceso il dibattito sull’uso delle indagini giudiziarie come arma politica. Dal fronte renziano, si parla di “persecuzione politica cieca e feroce”.

La conclusione dell’inchiesta rappresenta un punto fermo, ma le polemiche non sembrano destinate a spegnersi. Mentre Renzi e i suoi collaboratori celebrano, i critici si chiedono se la magistratura sia stata in grado di garantire un’indagine equa.