Salvini attacca i sindaci ‘ribelli’: “Col Pd caos e clandestini, con la Lega ordine e rispetto”

Salvini attacca i sindaci ‘ribelli’: “Col Pd caos e clandestini, con la Lega ordine e rispetto”

Prosegue lo scontro tra alcuni sindaci italiani e il ministro dell’Interno. Infuria la battaglia su decreto Sicurezza e migranti.

Prosegue il duello a distanza tra alcuni sindaci e Matteo Salvini, con il vicepremier leghista che ha voluto rispondere al primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris, il quale aveva fatto sapere di essere intenzionato ad accogliere i migranti a bordo della Sea Watch.

Matteo Salvini a Luigi de Magistris: “I sindaci di sinistra pensino ai cittadini e non ai clandestini”

I porti italiani sono chiusi, abbiamo accolto già troppi finti profughi, abbiamo arricchito già troppi scafisti! I sindaci di sinistra pensino ai loro cittadini in difficoltà, non ai clandestini“, ha puntualizzato Matteo Salvini, il quale continua a difendere strenuamente quanto fatto fino in questo momento anche in linea con le promesse fatte in campagna elettorale.

Col Pd caos e clandestini, con la Lega ordine e rispetto. Certi sindaci rimpiangono i bei tempi andati sull’immigrazione, ma anche per loro è finita la pacchia!“, ha scritto poi Salvini sul proprio profilo Twitter.

Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/salviniofficial/

Luigi de Magistris: “Se fosse solo Salvini significherebbe che è diventato il padrone del governo”

Mi auguro che questa barca si avvicini al porto di Napoli perché contrariamente a quello che dice il Governo noi metteremo in campo un’azione di salvataggio e la faremo entrare in porto – aveva dichiarato de Magistris. Sarò il primo a guidare le azioni di salvataggio […]. Mi auguro che da alcune componenti più sensibili di questo Governo si senta battere un colpo perché non ci sto più nemmeno a dire che è solo Salvini perché se fosse così significa che è diventato il padrone del Governo. Il Governo ha una sua collegialità, il premier batta un colpo e ci faccia sapere se siamo il Paese che fa morire i bambini in mezzo al mare. Se siamo arrivati a questo c’è da fare ben altro che la disobbedienza civile“.

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