Matteo Salvini fa saltare tutto: addio alla zona “trenta”

Matteo Salvini fa saltare tutto: addio alla zona “trenta”

Il vice premier, Matteo Salvini interviene sul piano del traffico di Cattolica: limiti di velocità e nuove disposizioni.

Cattolica, nota per le sue pittoresche spiagge e la vivace atmosfera estiva, si trova a un bivio riguardo la gestione del traffico cittadino, il nuovo piano del traffico, che prevedeva l’introduzione di una zona 30 lungo il litorale, subisce un’improvvisa deviazione, Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, ha chiarito che i limiti di velocità di 30 km/h non saranno estesi a tutto il territorio cittadino, ma verranno applicati solo in aree specifiche e giustificate.

Matteo Salvini

La strategia del comune di Cattolica

La sindaca di Cattolica, Franca Foronchi, conferma l’adeguamento alle nuove direttive ministeriali, limitando il limite di 30 km/h a zone selezionate. “Il nostro piano di mobilità urbana sostenibile (PUMS) era orientato in questa direzione, ma adegueremo le nostre scelte alla nuova normativa,” afferma Foronchi. Il lungomare Rasi-Spinelli rimane una zona cruciale in cui si cerca di mantenere il limite di 30 km/h, considerato essenziale da residenti, imprese locali e amministrazione comunale.

Nuove sfide e decisioni per Cattolica

Nonostante questi cambiamenti, altri aspetti del traffico urbano richiedono attenzione. Si discute l’introduzione di senso unico in via Del Prete, nuovi parcheggi a pagamento, piste ciclabili e la gestione degli spazi urbani. La sindaca ha inoltre annunciato che durante l’estate non saranno più permessi bus turistici nella zona costiera, con l’implementazione di un servizio navetta per il trasporto dei turisti agli hotel.

Queste modifiche riflettono la necessità di Cattolica di bilanciare le esigenze di migliaia di residenti e turisti in un’area limitata. Con la finalizzazione del piano del traffico, la città si prepara a navigare le complessità di un ambiente urbano in costante evoluzione, puntando a un equilibrio tra mobilità, sicurezza e qualità della vita urbana. Continua quindi la diatriba per le zone “trenta” che non finirà di certo qui.