Dall’autopsia è emerso che Mattia Caruso è deceduto a causa della coltellata al cuore inflitta dalla compagna: la vittima non si è difesa.
Emergono nuovi dettagli sul caso della morte di Mattia Caruso, ucciso dalla sua compagna. Valentina Boscaro, l’artefice dell’omicidio, gli avrebbe inferto una pugnalata dritta al cuore. Secondo quanto appreso, lui non si sarebbe nemmeno difeso in seguito all’aggressione. La vicenda risale allo scorso 25 dicembre.
Le prime dichiarazioni di Valentina Boscaro
La vittima era alla guida della sua auto, una Mercedes. La coppia si trovava a Padova. In un primo momento la donna aveva riferito una versione dei fatti diversa agli inquirenti. Valentina Boscaro aveva dichiarato che il fidanzato era stato accoltellato al culmine di una lite, avvenuta dopo che era uscito dall’abitacolo della vettura. Dopo sarebbe rientrato nella macchina in fin di vita, e lì sarebbe deceduto.
Ma alla luce delle indagini è emerso che i fatti non sono questi. La vittima, un 30enne di origine siciliana, è stata invece uccisa dalla compagna, di 31 anni. Si trovavano entrambi in macchina. Entrambe le famiglie hanno confermato che la coppia viveva un rapporto difficile, all’insegna dei litigi.
Dopo l’ennesima lite, la 31enne ha sferrato una coltellata a Caruso. Quest’ultimo non si aspettava un tale gesto: non ha accennato minimamente a difendersi. La ricostruzione dei fatti è emersa attraverso la perizia medico legale effettuata da Stefano D’Errico dell’Università di Trieste, nominato dal pubblico ministero Roberto Piccione titolare delle indagini.
Sono questi i risultati emersi in seguito all’autopsia condotta sul cadavere della vittima. “Il coltello era vicino al cambio. Io l’ho preso, forse con la mano destra e ho colpito Caruso subito al petto. Eravamo in movimento e l’ho colpito, mentre non se l’aspettava né io l’ho minacciato prima, è stato anche per me un movimento repentino”. Erano queste le dichiarazioni di Valentina Boscaro a distanza di quattro giorni dalla morte del suo compagno.