Si chiude il maxiprocesso contro la mafia dei Nebrodi con 91 condanne e soltanto 10 assolti. Una condanna storica complessiva di 600 anni di reclusione.
La sentenza del tribunale di Patti, in Sicilia, segna una condanna storica di circa 600 anni di carcere complessivi. Si è concluso il maxiprocesso più grande del messinese dai tempi di Mare Nostrum con 101 imputati e richiesta di condanne per circa 970 anni di carcere e 30 milioni di euro di confische. A decidere la sentenza una camera di consiglio durata una settimana per i giudici per decidere se accogliere le richieste dei pm di Messina.
Il tribunale ha condannato in primo grado 91 persone per appartenenza al sistema mafioso. Il nome del processo viene dal parco dei Nebrodi, una grande area naturale protetta nel nord-est della Sicilia per cui un clan mafioso di Tortorici si è accaparrato milioni di euro di fondi europei destinati al sostegno di contadini che lavoravano nell’area protetta. Nel frattempo gestivano i terreni affittandoli a poco prezzo. Questo sistema criminale fu scoperto nel 2014 dal presidente del parco con l’ex presidente della Sicilia Crocetta. Fu introdotto così una certificazione antimafia anche per i terreni del parco di valore inferiore ai 150mila. Questo atto costo quasi la vita al presidente del parco.
Il sistema criminale che rubava i fondi europei
Solo 10 delle 101 sono state assolte. Beni sequestrati per circa 4 milioni di euro. Tra i condannati ci sono anche alcuni collaboratori di AGEA, l’agenzia nazionale che distribuisce i fondi europei per l’agricoltura e l’ex sindaco di Tortorici. I tempi sono stati eccezionalmente brevi per un processo di questa portata, conclusosi dopo solo un anno e mezzo.
“Abbiamo fatto quello che andava fatto, abbiamo superato il silenzio e abbiamo fatto capire che i fondi europei dovevano andare solo alle persone per bene e non ai capimafia. Quest’aula stasera ha dato un segno di libertà ma anche di dignità” ha detto Antoci, presidente del parco Nebrodi. “Questa esperienza dimostra che da un piccolo territorio nasce un protocollo di legalità che la Commissione europea considera tra i più importanti. Rompiamo questo muro di silenzio” ha aggiunto.