Nuove misure contro la violenza sugli operatori sanitari.
Il governo italiano ha recentemente varato un provvedimento che prevede arresti in flagranza di reato, anche in differita, per coloro che aggrediscono medici e operatori sanitari. Questo atto rappresenta una risposta concreta per affrontare i crescenti fenomeni di violenza nelle corsie degli ospedali.
Il commento del ministro della salute contro la violenza ai medici
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato: “Oggi abbiamo dato un’altra risposta concreta a tutela di tutti gli operatori del settore”. Nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Schillaci ha sottolineato l’importanza di proteggere chi lavora nel sistema sanitario: “Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica con competenza e dedizione alla cura dei cittadini e non merita di essere oggetto di violenza”.
Pene più severe e riforma dei flussi migratori
Il nuovo decreto prevede un aumento delle pene fino a cinque anni per i responsabili di aggressioni, insieme alla possibilità di differire l’arresto non oltre le 48 ore. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha commentato: “È un forte effetto deterrente. È intollerabile che chi lavora con grande sacrificio in ambulatori e pronto soccorso venga aggredito”. Inoltre, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha promesso ulteriori misure di protezione, annunciando che nella prossima legge di Bilancio sarà inclusa una norma con adeguata copertura finanziaria per l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie più colpite da violenze.
Oltre alle nuove misure contro la violenza, il governo sta valutando anche la riforma delle regole per i flussi migratori. Tuttavia, il via libera definitivo è stato rinviato a un prossimo Consiglio dei Ministri per ulteriori approfondimenti. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha assicurato che l’avvio dei centri per migranti in Albania avverrà ad ottobre.
Riguardo al rischio di ricorsi da parte dei migranti, Piantedosi ha precisato: “Non li temiamo perché questa è una normativa con cui l’Italia anticipa una regolamentazione europea che entrerà in vigore dal 2026”.
Secondo il ministro, saranno implementate procedure accelerate di frontiera con espulsioni più rapide, garantendo nel contempo il diritto d’asilo.
Queste misure rappresentano un passo importante per garantire la sicurezza di chi lavora nel settore sanitario e per gestire in modo più efficace le questioni legate ai flussi migratori.