Strage familiare: uccide moglie e figli e si suicida

Strage familiare: uccide moglie e figli e si suicida

All’Aquila un medico da poco in pensione ha ucciso sua moglie e i suoi figli e poi si è tolto la vita. Ipotesi omicidio-suicidio.

Nella notte tra mercoledì e giovedì a Tempera, in provincia de L’Aquila, un medico ex primario del reparto di urologia di Teramo, da poco in pensione, ha ucciso moglie e i due figli e poi si è suicidato. I corpi sono stati ritrovati ieri pomeriggio dalla polizia. L’uomo, Carlo Vicentini avrebbe lasciato anche un biglietto di addio.

L’ex primario, 70 anni, avrebbe ucciso sua moglie, il figlio affetto da sclerosi multipla attaccato a un respiratore, la figlia di 36 anni e poi si è tolto la vita con una pistola che teneva legalmente. Le vittime sono tutte in pigiama nelle stanze da letto. L’omicidio risalirebbe intorno alle 2 della notte precedente alla scoperta dei cadaveri da parte della polizia.

Prove omicidio

Il movente dell’atto estremo dell’ex primario

L’ultimo accesso su Whatsapp di Alessandra risale, infatti, intorno a quell’ora. A fare la terribile scoperta sono stati dei parenti che hanno deciso di utilizzare le chiavi della villetta in loro possesso per entrare in casa, non avendo loro notizie. Intanto gli inquirenti stanno ascoltando i vicini che però non sanno fornire indicazioni dettagliate. «Viviamo in una zona dove il rumore dei colpi può essere facilmente confuso. Non abbiamo sentito nulla di particolare, pur notando che la casa del dottor Vicentini è rimasta chiusa per tutta la giornata di ieri» ha rivelato uno dei vicini.

Dopo gli ultimi contatti telefonici e i messaggi sui social i parenti hanno deciso di recarsi dalla famiglia. Secondo le prime ipotesi sul caso, il medico soffriva di depressione, forse dovuta alla malattia del figlio maggiore.

Siamo devastati. È una tragedia inspiegabile, il professor Vicentini era andato in pensione circa un mese fa dopo aver lavorato nella nostra azienda nel reparto di urologia a gestione universitaria. Dopo il pensionamento il reparto è tornato a gestione ospedaliera, ma ha continuato con il lavoro impostato dal medico” ha detto il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia.

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