A Lampedusa avvistata una seconda medusa ‘Caravella portoghese’

A Lampedusa avvistata una seconda medusa ‘Caravella portoghese’

A Lampedusa è stata avvistata una seconda medusa ‘Caravella portoghese’. Il sindaco: “State attenti”.

ROMA – Una seconda medusa Caravella portoghese è stata avvistata a Lampedusa. La Physalia physalis, originaria dell’Oceano Atlantico, ha dei tentacoli che possono essere lunghi 30 metri e all’interno sono presenti 10 tipi di veleni diversi.

Le autorità locali hanno richiesto ai cittadini e ai pescatori la massima attenzione. Nei prossimi giorni continueranno tutte le verifiche del caso per capire se sono presenti nel Mediterraneo altri esemplari simili.

La medusa ‘Caravella portoghese’

La medusa Caravella portoghese è uno degli esemplari più pericolosi presenti in mare. Si muove sospinta dal vento e può procedere ad una velocità media di 20 metri a minuto.

La puntura potrebbe provocare una perdita di conoscenza oltre che un dolore lancinante. Nella zona colpita, inoltre, si forma un eritema che poi si ricopre di bolle. Lesione edematosa del derma che subito dopo si evidenzia su tutto il corpo. In alcuni casi potrebbe registrarsi l’arresto cardiaco. Nei casi più lievi, sintomi e cicatrici durano per mesi, mentre ansia e vomito solitamente si superano in 2-3 giorni.

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Il sindaco Martello: “Fare molta attenzione”

Massima prudenza. E’ questa la richiesta avanzata dal sindaco Martello ai cittadini e ai pescatori. “Comunicazione importante per tutti – le parole del primo cittadino, riportate da La Repubblica un altro esemplare di Caravella portoghese è stato avvistato nelle acque di Lampedusa dal personale dell’Ara Marina Protetta. Bisogna stare molto attenti. Si tratta di un esemplare molto pericoloso, i suoi tentacoli possono provocare anche conseguenze molto serie. Inoltre, quando galleggia può essere confusa con una bottiglia di plastica o con una normale medusa. Fate attenzione, se l’avvistate non toccatela ed avvisate l’Amp delle Pelagie chiamando il numero 0922.975780“.

Gli approfondimenti continueranno nei prossimi giorni per accertare la presenza di altre esemplari nel Mediterraneo di questa medusa considerata molto pericolosa.